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Pamela Villoresi a Enna con “Un castello nel cuore – Teresa d’Avila”
— 25 ottobre 2015 | |La figura di una delle mistiche più grandi di sempre, un progetto teatrale di altissima qualità tecnica, una tournée di portata nazionale iniziata già da alcuni mesi. Sono questi alcuni degli elementi d’interesse dello spettacolo “Un castello nel cuore – Teresa d’Avila”, che arriverà ad Enna il 29 ottobre, come ennesima tappa dopo il suo esordio a Roma. Nella capitale, infatti, dove lo spettacolo è stato inserito nel cartellone del Teatro Stabile di Roma, il debutto è avvenuto il 31 marzo nella prestigiosa Sala Riaria del Palazzo della Cancelleria, con la proposta di ben nove repliche che hanno attirato diverse personalità del mondo teatrale, ecclesiale e delle istituzioni, tra le quali anche il Presidente del Senato Piero Grasso.
Il progetto per questo lavoro è nato dalla collaborazione tra tre soggetti – il Movimento Ecclesiale Carmelitano, la Provincia Veneta dell’Ordine Carmelitano e la Cooperativa Argot Produzioni – su testo scritto da Michele di Martino, con la consulenza dei carmelitani scalzi Antonio M. Sicari e Fabio Silvestri, la regia è di Maurizio Panici e, soprattutto, il ruolo della protagonista è affidato alla prestigiosa interpretazione di Pamela Villoresi. Attrice di livello internazionale nel campo teatrale e cinematografico, la Villoresi – che nella sua carriera annovera un lungo sodalizio con Giorgio Strehler e lavori condivisi con Nino Manfredi e Vittorio Gassman – dirige da anni il Festival Internazionale della Spiritualità Divinamente Roma; di recente ha interpretato un ruolo nel film di P. Sorrentino La grande bellezza, vincitore dell’Oscar nel 2014.
Un castello nel cuore è per altro proposto nella particolare occasione del V Centenario della nascita di S. Teresa d’Avila (28 marzo 1515 – 28 marzo 2015): beatificata già nel 1614 e canonizzata nel 1622, nel 1970 fu proclamata Dottore della Chiesa da Paolo VI, prima donna in assoluto ad essere insignita con questo titolo. Un riconoscimento dovuto al suo percorso spirituale, costellato da numerosi fenomeni mistici, provato da varie sofferenze e segnato da concreta intraprendenza per la Riforma del Carmelo, che la portò alla fondazione di 17 nuovi monasteri e alla riforma del ramo maschile, poi affidata a S. Giovanni della Croce. Ma oltre al valore ecclesiale di questa figura, il progetto intende riferirsi al grande interesse culturale che da sempre Teresa d’Avila ha suscitato nella letteratura, come negli scritti di Cervantes, Lope de Vega, Rilke e Garcia Lorca; ma anche in quelli di chi riprende la simbolica del castello per la descrizione del mondo interiore, come Neruda, Buzzati, Kafka e Valéry. Teresa d’Avila ha inoltre interessato in profondità anche il mondo dell’arte, come accaduto nell’opera di artisti del calibro di Bernini (con la sua celeberrima “Estasi”), Rubens, Dalì e De Unamuno.
Uno sguardo più rivolto al contenuto, consente di riconoscere come “Un castello nel cuore” intenda raccontare la vita di S. Teresa d’Avila, ripercorsa nella sua Autobiografia, ma in modo tale da sviluppare la narrazione all’interno delle sette dimore del Castello interiore, l’opera capolavoro scritta dalla Santa nella sua maturità. La struttura simbolica del Castello rappresenta infatti il quadro della tessitura drammatica, che vede la protagonista rapportarsi in ciascuna tappa con un interlocutore diverso, per confrontarsi circa gli ostacoli del cammino e trovare la “chiave” per il passaggio successivo. Tutto questo sino alla meta più profonda, il centro del cuore, cioè quella settima stanza in cui l’ultimo e solo interlocutore sarà solo Dio stesso. Il castello interiore, nel quale è necessario entrare e restare, è infatti il cuore dell’uomo che, lungi dall’essere vuoto, si scopre abitato dal Dio vivente. Una provocazione decisiva per l’uomo di sempre, ma in modo particolare per l’uomo contemporaneo, sedotto da “nuovi” orizzonti antropologici ed economici, ma insieme spesso incapace di accedere a se stesso al di là della misura individualistica e chiusa delle proprie paure.
Lo spettacolo voluto dal MEC si svolgerà ad Enna GIOVEDì 29 OTTOBRE presso la Multi Sala Grivi, alle ore 20,30, con il patrocinio della Diocesi di Piazza Armerina nella persona di Sua Eccellenza Mons. Rosario Gisana, dei Padri Carmelitani Scalzi del Santuario di San Giuseppe di Enna e dell’Ordine Secolare Carmelitano. Sarà presente in sala Michele Di Martino, autore del testo.
Gli spettatori potranno acquistare il testo integrale dell’opera, prima o dopo lo spettacolo, presso i banchetti di libri allestiti per l’occasione.
Al termine sarà effettuata una raccolta di libere offerte che saranno devolute alle Opere Missionarie Carmelitane.
Successivamente la compagnia si sposterà a Palermo dove lo spettacolo è previsto per l’indomani sera, 30 ottobre, presso il Teatro Orione.
Per ulteriori informazioni e per seguire l’importante riscontro avuto dallo spettacolo sulla stampa, in particolare sulle reti RAI e sulle principali testate nazionali, si può consultare il sito www.mec-carmel.org.