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“Renzi e il Marchese del Grillo” di Luca Galante
— 20 ottobre 2015 | |Diciamoci la verità: a Renzi dell’autoformazione degli insegnanti non interessa niente. La riforma della scuola che passa sotto il nome di “La buona scuola” ha tanti lati oggettivamente negativi e qualche aspetto positivo ma far passare un assegno di 500 euro netti dato ad ogni docente di ruolo come contributo per l’autoformazione professionale e comprendere nelle spese ammissibili anche l’acquisto di tablet, smartphone o per andare al cinema è sinceramente ridicolo.
Facciamo lo sforzo di chiamare, almeno per una volta, di chiamare le cose con il loro nome. Questa è una colossale presa in giro.
E’ un sostanzioso, con i tempi che corrono, contentino dato ad una categoria, quella degli insegnanti, maltrattata dalla riforma che calpesta le professionalità acquisite relegando i docenti neoassunti al ruolo di comprimari del dirigente che può deciderne dopo tre anni, senza alcun tipo di giustificazione sindacabile, la riconferma sul posto o assegnarli alla lotteria degli ambiti territoriali con il rischio di essere obbligati ad andare a lavorare anche a decine di chilometri di distanza. Per non parlare dei docenti costretti ad emigrare a centinaia di chilometri e di quelli delle graduatorie di istituto che, con la fine delle supplenze, non potranno più lavorare.
Il provvedimento dei 500 euro aveva quindi una natura politica perché serviva a calmare una categoria giustamente in fermento, ma aveva anche una più sottile ragione economica che non coinvolge minimamente gli interessi degli insegnanti.
Questa munifica elargizione è la versione perfezionata del “bonus Renzi” da 80 euro che aveva come unico scopo reale di rilanciare i consumi. Obiettivo poi miseramente fallito. Ma perché gli 80 euro non hanno spinto i consumi? Perché, come era ampiamente prevedibile in un clima di mancanza di fiducia, furono tesaurizzati o utilizzati per pagare debiti o tasse.
Bisogna però dire che il buon Renzi impara dai suoi errori. Questa nuova, seppur ridotta, iniezione di liquidità è vincolata. Deve essere spesa altrimenti la rivogliono indietro, e non è sicuramente un caso che non venga diluita annualmente nello stipendio come gli 80 euro, ma venga data in unica soluzione, generando, dal punto di vista psicologico, un’illusoria sensazione di ricchezza, e non è certamente un caso che venga data a fine ottobre con l’approssimarsi dei regali natalizi. Chi vuole scommettere che, fino alla fine dell’anno, si registrerà un aumento delle vendite di prodotti elettronici?
Chiariamo. I 500 euro agli insegnanti sono un passo nella giusta direzione come tutti i provvedimenti, ben fatti come questo o approssimati come quello degli 80 euro, che tendono a rilanciare i consumi. Che vadano agli insegnanti piuttosto che ai carabinieri o agli operatori ecologici in linea di principio non è molto importante, è invece importante che venga immessa liquidità sul mercato.
Quello che invece risulta insopportabile è la presa in giro.
“Contributo per l’autoformazione”
“Bonus Renzi di 80 euro”
“Bonus” per i pensionati a seguito della sentenza della Corte Costituzionale.
Non vi ricorda il Marchese del Grillo che si affacciava dal palazzo e lanciava graziosamente frutta ai poveri? Salvo poi stufarsi e tirare loro pigne in testa?