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Una nuova docente assunta scrive a Renzi: “Ricomincio a credere nel futuro”
— 12 novembre 2015 | |In occasione dell’ immissione in ruolo di numerosi docenti, una docente originaria di Misterbianco ed in precedenza componente del Nucleo di Valutazione del Comune di Agira dopo l’ immissione in ruolo scrive a Renzi e ringrazia anche il Sindaco l’ On. Maria Greco.
Ecco la lettera:
Caro Presidente Renzi, La ringrazio, da ieri, sono una docente a tempo indeterminato. Sono siciliana, ho due lauree ed un Master, conseguiti a pieni voti, ho lavorato saltuariamente, con contratti a tempo determinato, nelle PPAA occupandomi di Valutazione dei Dirigenti e Controllo di Gestione, so quanto difficile sia operare in questo campo, per tale ragione mi congratulo con Lei per le scelte e gli obiettivi fino ad adesso raggiunti. Ho vissuto nel precariato per anni, avevo quasi abbandonato i miei sogni e la voglia di credere nel domani. Il 10/07/2015, proprio la sua deputata PD, On.le Maria Gaetana Greco, mi ha dato grande attestazione di stima ed affetto, proponendomi un incarico professionale, in qualità di componente del Nucleo di Valutazione, presso il Comune di Agira in cui è Sindaco. Nessuna amicizia, provengo da altra provincia, non conoscevo, se non attraverso i social network ed i giornali, l’On.le Greco, sin da subito mi ha voluta con sè riconoscendomi meriti e competenze (sembrerà banale ma la meritocrazia esiste ancora, anche quì in Sicilia). Questo mi ha dato modo di ricominciare a credere nel futuro, non smetterò mai di ringraziarLa. Ieri, questa notizia, inaspettata e graditissima, mi ha lasciata senza parole. Sarò a Vicenza, lascio la mia terra…ma che importa? Viviamo, da anni, in Europa, bisogna rendersene conto. Dal canto mio, farò di tutto per non deludere le aspettative di nessuno, sia di chi mi ha concesso questa opportunità che di tutti coloro i quali hanno creduto in me! Grazie ancora per il tempo che dedicherà alla lettura di questa semplice lettera di una “maestra” catanese, #vivalabuonascuola
Cordialmente Melania Reina Misterbianco, 11/11/2015
Risposta di Renzi alle lettere dei docenti assunti
Gentile Professoressa, gentile Professore, La ringrazio per aver accettato la proposta che il Ministero Le ha formulato ieri. Benvenuta nella comunità delle donne e degli uomini che lavorano a tempo indeterminato per lo Stato. Le faccio i migliori auguri, a nome mio personale e a nome di tutto il Governo. Per anni le Istituzioni hanno permesso che si creasse un ingiustificato e odioso precariato tra i docenti. Conosco bene la rabbia e la frustrazione che tutto ciò ha provocato in molti suoi colleghi. Non poter assicurare continuità educativa ai ragazzi, dover cambiare istituto ogni anno senza una progettualità, ricevere la lettera di licenziamento alla fine dell’anno scolastico anziché gli auguri di buone vacanze. Essere considerati pacchi postali da spedire in varie zone della provincia e attendere le convocazioni di fine agosto come un rito umiliante e angoscioso. So quanto per molti di voi tutto ciò sia stato vissuto come una profonda ingiustizia: impossibile del resto apprezzare uno Stato che rende precario il lavoro più importante, quello di insegnante. Le cose sono cambiate. Con la Buona Scuola abbiamo innanzitutto messo più soldi nell’educazione, più soldi per i professori, più professori per i nostri figli contro l’insopportabile filosofia delle classi pollaio. E con la Buona Scuola abbiamo anche messo la parola fine al modo scandaloso con cui vi hanno trattato in questi anni. Vorrei essere chiaro: abbiamo solo fatto il nostro dovere, niente di più. Lo Stato infatti aveva formato Lei e i suoi colleghi per diventare professori. Vi aveva attribuito il diritto di diventarlo. E poi vi ha lasciato per anni nel limbo. Non abbiamo fatto niente di speciale, solo il nostro dovere. Ma ci abbiamo messo passione, impegno, determinazione. Senza la Buona Scuola gli insegnanti sarebbero restati per anni, qualcuno per più di un decennio, precari, ostaggi di convocazioni, graduatorie, punti da conquistare con discutibili procedure. Ci siamo presi critiche, insulti, offese, ma adesso ci siamo. Ci hanno chiesto di fermarci, raccontando tante falsità come quella di chi diceva che le assunzioni ci sarebbero state comunque in nome di una presunta sentenza europea. Non è così, naturalmente. Se avessimo bloccato il cammino della Buona Scuola oggi saremmo tornati all’anno zero. Abbiamo fatto tesoro delle tante critiche ricevute, ma abbiamo mantenuto la parola data: Lei adesso è a tutti gli effetti un insegnante a tempo indeterminato. È finalmente “entrato di ruolo”. Auguri! Spero che possa festeggiare con la Sua famiglia, con i Suoi cari, con i Suoi amici. Brindo metaforicamente al Suo lavoro. E mi permetto di chiederLe una cosa. Il Suo lavoro è persino più importante del mio. Lei si occupa di educazione e non c’è priorità più grande per l’Italia dei prossimi anni. Lei lavorerà nella scuola più tempo di quanto io starò al Governo. Lei ha la possibilità di tutti i giorni di valorizzare i sogni e le passioni dei nostri ragazzi che sono il bene più prezioso che abbiamo. La prego, dal profondo del cuore: non ceda mai al vittimismo, alla rassegnazione, alla stanchezza. Sia sempre capace di affascinare i suoi studenti, di spronarli a dare il meglio, di invitarli a non cedere al cinismo e alla meschinità. Lei ha studiato, ha sicuramente un’ottima preparazione, conosce bene la materia che insegna. E noi siamo orgogliosi della scuola italiana che con tutti i suoi limiti ha punti di forza straordinari. Abbiamo bisogno che indipendentemente dalle differenze religiose, politiche, culturali, civili, economiche la scuola dia ai nostri ragazzi l’opportunità di credere nei loro mezzi. Di valorizzare i propri talenti. La scuola è la più grande opportunità per dare a tutti – nessuno escluso – la possibilità di trovare la propria strada per la felicità. Lei ha una responsabilità meravigliosa e difficilissima, non si stanchi mai di crederci, anche quando Le sembrerà difficilissimo. L’Italia di domani sarà come la faranno i professori di oggi. Noi faremo di tutto per aiutare questo lavoro, cercando di fare sempre di più per la scuola di questo affascinante e struggente Paese. Il mio saluto più cordiale, congratulazioni e buon lavoro.
Matteo Renzi