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Enna: Convegno del Centro Studi Federico II alla Galleria Civica
— 20 maggio 2015 |
Un incontro culturale d’élite, organizzato dal Centro Studi Federico II di Svevia nell’ambito della settimana federiciana, si è tenuto alla Galleria civica.
Ha esordito Cettina Rosso, presidente della Casa d’Europa, ideatrice di questo Centro Studi sorto per assicurare l’approfondimento scientifico della personalità e dell’insegnamento ai posteri del secondo Federico di casa Hohenstaufen.
E’ seguito un intervento della presidente del Centro Paola Rubino, che è entrata nel vivo del tema esaltando la personalità poliedrica dell’imperatore svevo-siculo e la sua cultura multinazionale. Ha informato sulle finalità del Centro, intese a formare una cultura della pace, a tutelare i diritti umani, nell’intesa tra le diverse generazioni e i popoli, nel rispetto delle differenze come ricchezza da promuovere e valorizzare.
Fabio Naselli, docente alla Kore, ha evidenziato “il valore della centralità di Enna sotto Federico II e ai nostri giorni”: il versatile imperatore amava circondarsi di consiglieri e uomini di cultura, Enna, quarto polo universitario siciliano, è diventata stimolante centro aperto alle moderne innovazioni. Non a caso Demetra e Kore, dee probabilmente indigene, sono state inviate all’EXPO internazionale per rappresentare l’isola.
Paola Rubino ha poi letto l’intervento di Pietro Colletta, docente alla Kore, impossibilitato a intervenire di persona, su “l’arte della parola alla corte di Federico II”, ritenuta alla base della politica. Anche oggi i politici ricorrono agli scrittori di discorsi e ai creatori di slogan.
A Rocco Lombardo, presidente della “Dante Alighieri”, il compito di ricordare il passato presidente del Centro, Alessandro Musco (1950-2014), docente alla Kore di storia della filosofia medievale. Lombardo ha letto il discorso celebrativo inviato dal francescano Diego Ciccarelli dell’Officina di studi medievali di Palermo.
A conclusione si sono esibiti in un duetto teatrale, un’intervista impossibile di Andrea Camilleri a Federico II, l’attrice Elisa Di Dio e il giovane Simone Cammarata, calatosi molto bene nei panni dell’imperatore. La presunta intervista di Camilleri era ispirata a spunti storici, malignità e pettegolezzi d’epoca, non senza un accenno a Enna ombelico della Sicilia.
di Anna Maria De Francisco