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Sarà la Rinascita? Di Guglielmo Rizzo

Bisogna avere le idee chiare in merito alla “RICOSTRUZIONE”, soprattutto in riferimento a ciò che riguarda l’incerto futuro dell’Europa, abilmente orchestrata dai popoli sovranisti, schiacciata sotto le macerie di una “guerra invisibile ” e contesa dalle superpotenze come peraltro lo fu nel dopoguerra dai vincitori effettivi, l’America di Roosvelt e l’Unione Sovietica di Stalin.
Al giorno d’oggi, la situazione cambia, a quel tempo le superpotenze giocavano sulla miseria incombente e sulle devastazioni che misuravano una distanza abissale in quel scenario.
Credo che bisogna mettere sul campo idee che nascono e si possono perpetuare nel confronto diretto con le forze in campo che dimostrino comunque di essere dotate di forte personalità  e di peso politico, con una esperienza di Politica Condivisa e soprattutto sostenibile, intraprendendo un percorso che non deve essere scontato, in quanto bisogna garantire il superamento del nazionalismo come ideologia della supremazia di un popolo su un altro, con ciò  dimenticando le comuni radici e le affinità dei diversi popoli europei  per come insegnava Alcide De Gasperi:

“Deve Essere UN MITO quello, anzi solo quello, che la Democrazia sia in condizione di esibire ai cuori e alle menti delle generazioni più giovani”

Quindi “guardare” un nuovo orizzonte di Europa antisovranista, considerando la crescita e l’assetto, significano una dimensione dell’unione sovranazionale, grazie all’ingresso di nuovi stati membri.
Anche se ben diverse aspettative rendono, per certi versi, lo status dell’europeismo  ma non al punto di inibire le possibili evoluzioni a vantaggio di un benessere sociale, che, in altro modo, può risultare corroso dalle dinamiche spietate della globalizzazione.

Sarà il tempo, prima o poi, di una Politica che non sia solo sterile polemica.

Certo è che il grande deficit che si traduce nella crisi di credibilità  del momento attuale della politica, rimanda, innanzitutto,  alla crisi di credibilità dei politici, vecchi e nuovi, oltre alle difficoltà  di poter individuare e determinare scelte di competenza, in quanto limitate da veti di interdipendenza, che, di fatto,  limitano le capacità  decisionali.

Abbiamo bisogno innanzitutto e soprattutto in Politica, di Credibilità  e di Forte Senso del Bene Comune.

Chi è  chiamato ad un impegno di pubblica responsabilità,  come il Politico, deve dimostrarsi aperto al sano confronto.
Val la pena affermare, all’uopo, che la differenza fra un Politico ed uno Statista sia nel fatto che un Politico pensa alle prossime elezioni, lo Statista pensa invece alle prossime generazioni.

Occorrono Decisioni Coraggiose, cercando la più ampia partecipazione riferendomi in ciò anche a chi oggi intenda dedicarsi al bene comune con cristiana laicità, per come insegnava Alcide del Gasperi.

Guglielmo Rizzo
PortavoceRegione Sicilia UDC Politiche Sanitarie e Socio, -Assistenziali

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