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Enna: UDC Guglielmo Rizzo “Puntare ad una Sanità qualificata che sia in grado di fronteggiare qualsiasi evento avverso”.

Proteggere e VALORIZZARE la figura professionale dell’Arte Medica, significa certamente Creare VALORE ALLA PROTEZIONE SOCIALE, per puntare ad una Sanità Qualificata che sia in grado di fronteggiare qualsiasi evento avverso.
Stiamo vivendo una pandemia che ha messo a nudo la struttura della Società del terzo millennio, cui non abbiamo senz’altro contribuito ad edificare, ma che si è dimostrata assai fragile, per mano di un nemico invisibile, che colpisce in tutti i sensi ed in ogni direzione, dimostrando una maggiore virulenza nei confronti dei più deboli, figure che una società civile avrebbe dovuto preservare, non solo a parole…una nanoparticella che ci fa ritrovare in un senso di profonda solitudine, all’interno di uno spazio vuoto inatteso, con una sospensione della quotidianità, al punto che il modus vivendi e le abitudini ne risultano sconvolte.
Sta venendo meno la migliore delle generazioni, la generazione di quelli che hanno “costruito”.
Ricordando una affermazione di Norbert Elias, Sociolo tedesco di origini ebraiche, il quale ebbe a scrivere, quasi vaticinando il futuro “MAI COME OGGI GLI UOMINI SONO MORTI SILENZIOSAMENTE IGIENICAMENTE E MAI SONO STATI COSÌ SOLI”
In una sfida per la sostenibilità, all’orizzonte, una certezza esiste: la eroica dedizione di Medici, infermieri, Operatori Sanitari in genere, in grado di svolgere prestazioni al massimo delle capacità e della umanità, in strutture spesso fragili e depotenziate.
Quando riusciremo a superare il tunnel, i nostri pensieri devono essere certamente indirizzati a correggere contraddizioni, violenze, debolezze, per un futuro migliore per le generazioni che verranno.

Il significato premonitore del Pensiero Sturziano

“Avvicinare il Mediterraneo vuol dire capirlo, amarlo, conquistarlo non al potere, ma alla Civiltà”.

“Concepire la Politica come un’arte satura di eticità, ispirata all’amore del prossimo, resa Nobile dalla finalità del bene comune”

Per entrare in tale convincimento, occorre essere educati al senso di responsabilità, occorre un forte carattere, pur con le più gentili maniere, e non cedere mai alle pressioni indebite e alle suadenti lusinghe per essere indotto ad operare contro coscienza”

Tornare ad essere più vicini alla realtà vissuta, alla concretezza dei fatti, al contatto immediato con il popolo, con l’individuo.
Urge un Progetto di una nuova organizzazione, aperta al riconoscimento dei diritti dei cittadini, al riconoscimento delle autonomie e dei diritti che devono accompagnare la crescita di una società civile nel benessere.
Urge un incisivo impegno civile ed etico in una società dedita al consumismo ed alla tecnologia, che sa solo ascoltare la voce assillante della tecnologia digitale.
Oggi più che mai bisogna rifarsi all’idea di un profondo rinnovamento che provenga dalla coscienza civile dei singoli, che sia propulsore di uno sviluppo delle realtà produttive già esistenti (patrimonio boschivo, gestione delle risorse acquifere. Della viabilità, etc), che possa essere “vista” in una Europa che possieda i confini della convivenza fra popoli di antica civiltà, di diversa religione, ma di tolleranza reciproca, quindi in una Europa più vicina all’area mediterranea, con una classe imprenditoriale che possieda idee chiare, che non prediliga l’assistenzialismo, ma che esiga la resa produttiva dei singoli che può significare impegno produttivo e crescita di una comunità.

Guglielmo Rizzo
Responsabile Provinciale UDC delle Politiche Sanitarie e Socio-Assistenziali

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