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L’ultimo (speriamo) regalo dell’anti-europeista Merkel

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La Frau Merkel è Cancelliera tedesca dal 2005 ed universalmente le è riconosciuto, senza che abbia fatto alcunché per meritarlo, il ruolo di guida politica ed economica di questo stanco ma bellissimo continente. Orbene facciamo due osservazioni. La prima è per fotografare lo stato dell’Europa. Dopo 11 anni di dominio incontrastato della Merkel abbiamo l’Inghilterra che per restare in Europa ha negoziato condizioni favorevolissime che di fatto la mettono in grado di affrancarsi da tutti gli oneri derivanti dai controlli bancari europei, dalla gestione dei flussi migratori ed addirittura le permettono di non fornire, a determinate condizioni, alcuni servizi ai cittadini europei che lavorano e risiedono oltremanica. Una follia. La Grecia che attraversa una crisi economica disastrosa e che sembra non avere fine, due vani nella periferia di Atene possono costare meno di 10000 euro. L’Italia, nonostante quel che dice il nostro non eletto Presidente del Consiglio, non mostra cenni di risveglio, la Spagna arranca, il Portogallo deve affrontare da solo le conseguenze di un minor afflusso monetario per investimenti dalle ex colonie. Per non parlare della questione migranti, che ha visto l’Europa brillare per assenza e scelte sbagliate, e che ha disseminato gli stati orientali di muri di filo spinato e gli stati occidentali di indegni ed inumani campi profughi. Bene, se la Merkel è la nostra guida, il nostro faro, colei la quale detta legge in Europa, deve anche prendersi la responsabilità di questo disastro e con lei devono anche prendersela coloro i quali per servilismo o lucido calcolo l’hanno appoggiata durante questi anni.

Non sembra stia accadendo e non sembra che nessuna forza politica europea sia intenzionata a farlo. Ma, e questo è singolare, la politica tedesca che in questi anni ha distrutto l’Europa ha fatto un gran bene alla Germania che ha, ad oggi, un tasso di disoccupazione molto basso, un debito pubblico che ormai da molto tempo non produce interessi per chi lo sottoscrive e una bilancia commerciale che genera un attivo di oltre 200 miliardi di euro l’anno. A riguardo inutili sono stati i richiami della Commissione Europea per limitare l’attivo sulle esportazioni a vantaggio degli altri Paesi europei, sono sei anni che la Germania da quell’orecchio non ci sente. Trarre le conclusioni è facile.

Oggi però la politica della Merkel sta producendo un effetto largamente prevedibile ma, in Germania, molto inquietante. Negli stati occidentali la politica si è sempre mossa attorno a due/tre grandi coalizioni: una di destra nazionalista, liberale e conservatrice, una di sinistra socialista e riformista e, talvolta, una di centro di ispirazione cattolica o cristiana. In Germania la destra non è mai stata in grado di esprimersi come forza di governo moderata e liberale ma è sempre stata storicamente polo di attrazione per forti nazionalismi e spinte identitarie esercitate anche a danno di connazionali, la storia recente dovrebbe esserci di insegnamento. La politica di accoglienza della Merkel ed in particolare i fatti accaduti a capodanno a Colonia e che sono ancora ben vivi nella memoria dei tedeschi, stanno ridando una forza ai movimenti di destra tedeschi che mai avevano avuto dopo la fine della seconda guerra mondiale.

Un ulteriore regalo di cui certo non avevamo bisogno.

Luca Galante

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