Unikore Enna: Cataldo Salerno apre al possibile trasferimento di tre facoltà ad Enna alta
Il presidente dell’Università Kore professor Cataldo Salerno, da noi consultato telefonicamente, apre alla possibilità che si possano istituire tre corsi di studio ad Enna alta ma, “scottato” dalle esperienze precedenti, pone delle precise e più che ragionevoli condizioni. Salerno, spiega innanzitutto, che ormai ad Enna bassa la maggior parte dei corsi fruiscono della Biblioteca e da essa dipendono logisticamente, per cui non possono essere decentrati. Ve ne sono, tuttavia almeno tre che lo possono, ma va precisato, tuttavia, che anche questi corsi necessitano di una dotazione libraria.
Altra importante condizione è determinata dall’ubicazione dei corsi, che, testè, la provenienza extraurbana di 7 su 100 degli studenti deve essere corredata di zone di parcheggio, con complementare miglioramento del servizio pubblico. Infine, stante che l’Università ha già perduto circa 900mila euro di investimenti su Enna alta, la stessa chiede alla città di Enna di poter fruire gratuitamente dei locali dove verrebbero ubicati i corsi. Risulta, inoltre , ovvio, che ad Enna alta, la Kore può andare se le vengono messi a disposizione locali con gli standard di sicurezza, funzionalità e idoneità che la Kore medesima ha realizzato a Enna bassa. Un aggiunta facciamo noi: l’Università Kore non è di esclusiva proprietà degli ennesi poiché è frequentata da una maggioranza di studenti forestieri e molti politicanti fin dalla sua nascita l’hanno boicottata. E questa è cronaca. Risultano, un po’ risibili e populiste, quindi le “facilone” prese di posizione che “urlano” alla Kore di trasferire dall’oggi al domani qualche facoltà ad Enna alta, non foss’altro perché sin dai primordi coloro che l’hanno istituita, volevano fortemente che l’Università si consolidasse in parte ad Enna alta.
Ma ripercorriamo, sebbene sinteticamente, per rinfrescarci la memoria, che cosa è avvenuto nel passato: Prima che venisse istituita l’Università, tutti volevano mettere a disposizione tutto, forse perché nessuno credeva che si facesse davvero. Quando poi è stata effettivamente istituita, molti si sono tirati indietro. Un esempio? Il Palazzo dei Benedettini fu promesso all’Università con una lettera ufficiale dell’allora sindaco Ardica come sede del Rettorato. La lettera del sindaco fu inviata anche al Ministero prima dell’istituzione dell’Università. Poi non se ne è saputo più nulla. Bisogna anche aggiungere per dovere di cronaca, che il professor Ardica, nel 2004 decadde da Sindaco. Anche la vicenda del vecchio Ospedale, di cui tanto si parla è illuminante: L’Asp lo aveva messo a disposizione dell’Università. L’Università vi ha iniziato i necessari lavori di adeguamento e, dopo qualche anno, l’Asp medesima lo ha rivoluto indietro. Nel frattempo l’Università ha speso parecchie centinaia di migliaia di euro (700.000) per cominciare a sistemare l’ala originaria su piazza Carmine e il terzo piano del padiglione di Chirurgia.
Tutti soldi perduti. Fatto analogo è accaduto anche per la Domus Kore: la Provincia aveva dato in comodato, per 20 anni circa , la vecchia scuola media Savarese al Consorzio Universitario, che vi ha realizzato – con un apposito finanziamento della Regione , la Residenza universitaria e un’area (dove c’è la piramide) nella quale era previsto che andasse il corso di laurea in Architettura, e infatti l’Università vi spese dei soldi per completarla. Quando la residenza venne ultimata, la Provincia richiese al Consorzio e all’Università di restituire tutto. Poi affittò la residenza all’Ente regionale per il diritto allo studio, cioè all’ente della stessa Regione che aveva finanziato l’opera. Oggi la situazione è completamente diversa: non c’è un’ università che deve nascere ma c’è un’università che ha quasi 13 anni di vita, che ha realizzato tre dei cinque edifici previsti del Polo scientifico a Enna bassa, che ha comprato il piano terra del SixtyFour, che ha avviato già i lavori per la costruzione del quarto edificio a Santa Panasia, che ha realizzato la Biblioteca a Enna bassa riscattando la piccola parte di suolo comunale di differenza con 1 milione di euro.
Unico apporto favorevole allo sviluppo dell’Università, ad onor del vero fu dato dalla Giunta Galvagno, ma andatosene Galvagno per la Kore ad Enna s’è visto solo buio. Che ben venga, alla luce di quanto anzidetto la disponibilità di Salerno. Adesso la sfida va raccolta dal Sindaco. Mario Antonio Pagaria