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Carnevale di Acireale 2018, ecco le schede delle maschere isolate

C’È POSTA PER TE (MANUEL GRIMALDI)

Prima delle e-mail e di Whatsapp, accoglievamo il postino con un sorriso perché ci portava belle cartoline, lettere d’amore, buone notizie! Nell’epoca attuale invece, non appena lui si avvicina alla buca, nei nostri pensieri si trasforma in un terribile “vampiro” inviato dallo Stato per “succhiare il sangue” dalle nostre casse. Cosa ci porterà?

 

CHIMERA (RIOLO E PARLATO)

In un mondo ormai al collasso a causa di crisi economica, ipocrisia, corruzione, e minaccia terroristica, cosa rimane, se non la speranza che un giorno tutto si possa risolvere senza che rimanga solo una “chimera”? Il mondo attuale è rappresentato con le sembianze mitologiche di un mostro: testa e corpo di leone, una testa di capra sul dorso e una coda di serpente. Come nell’arte antica è considerato l’incarnazione di forze distruttrici, come vulcani o tempeste. Dalla bocca sgorga fuoco e lava, nell’intento di distruggere tutti i mali che ci perseguitano.

 

ERA TUTTA UN’ALTRA MUSICA (ALBERTO SIRACUSA)

«Era tutta un’altra musica!» è la nostalgica esclamazione che ci coglie quando ritroviamo tra i nostri oggetti una banconota o una moneta delle vecchie lire. L’opera rappresenta una donna (l’Italia), che suona la lira dentro un portamonete che, prima dell’avvento dell’Euro, era per tutti più pieno. Da quando è arrivato l’Euro, la musica è finita!

 

IL PISTOLERO DEL WEST (RAIMONDO RUSSO)

Una rappresentazione allegorica e ironica della politica americana guidata da Donald Trump. L’attuale presidente statunitense è come un pistolero del West a cavallo del suo destriero e a caccia di messicani e del bandito Kim Jong-un, dittatore nordcoreano. Il paesaggio desertico, dove sopravvive solo un cactus, vuole sottolineare il suo deciso rifiuto agli accordi di Parigi sul cambiamento climatico.

 

LA SMORFIA (LUCIA SCALIA)

Un giocherellone smorfia i giusti numeri da giocare al Lotto. È un’abitudine per molti correre al banco del lotto per smorfiare i numeri dei sogni nella speranza di una vincita importante.

 

MAGNA ROMA (STEFANO GRASSO)

Opera ispirata a “Mafia Capitale”, l’inchiesta sul malaffare e la corruzione che ha coinvolto la capitale d’Italia, Roma. Nella rappresentazione allegorica, un enorme maiale ingordo incombe sul Colosseo, con un atteggiamento superbo, quasi onnipotente, tale da credersi forte e importante come l’imperatore Giulio Cesare. È convinto che niente e nessuno potrà mai fermare questo scempio.

 

MASCHERAMENTI (GIANLUCA DRAGO)

Prendendo spunto dal romanzo “Uno, nessuno e centomila” di Luigi Pirandello, nella realtà di oggi gli uomini non si palesano mai per quello che sono, viceversa assumono apparenze che li rende personaggi e non li rivela come persone. L’opera riproduce un grosso “carrozzone teatrale”, trainato da un clown dall’aspetto triste. È possibile scorgere due piccoli palcoscenici con alcune maschere, metafora di quelle che giornalmente indossiamo spersonalizzando il nostro Io in identità molteplici.

 

NONNO SELFIE (CRISTIAN VASTA)

La maschera rappresenta la voglia irrefrenabile di esibizionismo, sfoggiata tramite autoscatti e postata sui social network. Una vera mania che è riuscita a conquistare tutti, perfino gli anziani, sollevando l’esigenza di sentirsi accettati e approvati dagli altri attraverso like e emoticons, per colmare mancanze nella vita reale. Il nonno “smart” e “selfista” è sopra un gommone, dedito a cavalcare le onde dei social.

 

PORTOBELLO (GIUSEPPE E MARIO LEONARDI)

È un omaggio ai trent’anni dall’ultima messa in onda della popolarissima trasmissione di Enzo Tortora su Rai2 (dal 1977 al 1983). Le prime puntate di Portobello furono trasmesse in bianco e nero, mentre a colori dal 5 gennaio 1978. Il nome era ispirato alla nota strada londinese in cui si trovava il mercato dell’antiquariato. Il programma venne interrotto prima dell’inizio della sesta edizione a causa dell’errore giudiziario che coinvolse Tortora. Tornò in onda, dopo quattro anni di pausa forzata, il 20 febbraio 1987.

 

SERENATA D’A-MAR (LUCIA SIGNORELLO)

Dal fondo del mare, su un’ostrica, emerge una bellissima e affascinante sirena. Cosa guarda e ascolta? Un tempo non era lei l’incantatrice per eccellenza? A Carnevale tutto è possibile! La sirena è ammaliata dal suono melodioso degli strumenti di due buffi e simpatici pesciolini che intonano per lei una dolcissima serenata… anzi una “Sirenata d’a-Mar”!

 

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