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Enna: i sindacati “Il lavoro in sicurezza per costruire il futuro”

“Il lavoro in sicurezza per costruire il futuro”è lo slogan scelto per questo Primo Maggio che
vivremo quest’anno in modo speciale. Non ci saranno cortei e manifestazioni di piazza ma sarà
vissuto certamente come un segnale di forte unità e di speranza per tutto il mondo del lavoro.
Stiamo attraversando un delicato momento storico, gli effetti della pandemia sono davvero
devastanti sul piano economico e sociale della nostra provincia, una ferita profonda per tanti
lavoratori, famiglie e per il tessuto produttivo.
Lavoro, Sicurezza e Rinascita sono i temi che i Segretari di CGIL CISL UIL Nunzio
Scornavacche, Carmela Petralia e Vincenzo Mudaro, metteno al centro del Primo Maggio.
Adesso più che mai è necessario mettere al primo posto il diritto alla salute e alla sicurezza in tutti i
luoghi di lavoro, l’uscita progressiva del lock down e la conseguente ripresa produttiva devono
conciliarsi con i valori supremi della persona e della sua dignità.
Questo Primo Maggio deve essere celebrato come un segnale di forte rinascita civile, economica e
sociale, l’inizio di una fase post emergenziale che richiede indubbiamente intelligenza, impegno e
determinazione al fine di non disperdere i sacrifici collettivi ed i risultati raggiunti.
Il lavoro deve essere il motore per la rinascita ed è il vero protagonista di questo Primo Maggio. In
provincia di Enna, siamo stati fortemente provati dall’epidemia, ma un grazie incondizionato va a
tutti i lavoratori che, anche a titolo volontario, hanno prestato in questo momento di difficoltà la
loro attività con impegno e dedizione senza mai fermarsi davanti alle tante sofferenze e agli ostacoli
e che hanno celebrato ogni giorno il valore vero del lavoro.
Questa pandemia non ha fatto altro che mettere ancora più in luce le tante difficoltà che la nostra
provincia vive già da parecchio tempo e che noi come sindacati abbiamo più volte rilevato. Oltre il
lavoro che non c’era e che non continuerà ad esserci, ci sarà adesso un lavoro che seppur in minima
quantità c’era ma adesso faticherà a ripartire. Sono emerse nuove fragilità sociali, situazioni
esasperate a cui le risorse messe in campo non sono riuscite a dare una risposta certa e definitiva. E
si teme, invece, di trovarci domani con forti diseguaglianze sociali e nuove povertà.
E poi ancora ci sono i temi della disoccupazione, dei precari, delle piccole e medie aziende sul
nostro territorio che hanno fatto ricorso agli ammortizzatori sociali per i dipendenti e che vanno
sostenute affinchè si possa ripartire, delle donne che devono tornare a lavorare conciliando con la
presenza a casa di figli e anziani, magari disabili, da accudire.
Va ridotta al minimo la burocrazia, adesso è necessario ripartire con investimenti in infrastrutture
non solo materiali ma anche immateriali, bisogna sbloccare tutti i cantieri della provincia e lavorare
adesso sull’adeguamento e il miglioramento delle scuole al fine di essere pronte quando si ripartirà
con la didattica.
Va pensata una rinnovata visione per la nostra provincia che spinga verso delle strategie di sviluppo
condivise e che tengano conto di ciò che il territorio è capace di offrire in termini di risorse
produttive e umane. L’Università Kore di Enna potrebbe giocare un ruolo determinante in termini di
ricerca ed innovazione e potrebbe essere uno dei motori per la ripartenza culturale ed economica
della provincia, collegandosi in maniera più stringente con il tessuto produttivo. Bisogna valorizzare
ed aiutare le tante piccole e medie imprese che già insistono sul territorio, ripartire dalla zona
industriale che con le agevolazioni delle zone economiche speciali potrà essere sede dove far fiorire
nuove realtà produttive in modo da creare occupazione e ricchezza per il territorio.E poi orientare le
risorse esistenti, come quelle di Agenda Urbana o quelle ancora non impegnati dei Piani di Zona
verso la ripartenza del tessuto economico. Le amministrazioni locali, già fortemente provate
dall’emergenza devono avere la lungimiranza di candidare i territori che rappresentano ad un nuovo
protagonismo utilizzando anche le risorse che possono provenire dalla programmazione
comunitaria. C’è da stare tutti vigili, in un momento così delicato e particolare, bisogna che la
presenza dello Stato a tutti i livelli venga rafforzata per evitare che le mafie possano trovare crepe in
cui insinuarsi. Vanno rifiutate ancora con più forza e convinzione le logiche dell’assistenzialismo e
della clientela che non permettono ad un territorio di crescere ed espandersi.
Bisogna restare uniti e lavorare tutti assieme in una nuova dimensione cooperativa e solidaristica
che dia nuovo slancio all’economia, al lavoro, alla dignità e alla centralità della persona.
I Segretari
CGIL ENNA CISL AG CL EN UIL CL EN
Nunzio Scornavacche Carmela Petralia Vincenzo Mudaro

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