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Giunta Musumeci: Pietrangelo Buttafuoco possibile nuovo Assessore della Lega

Sicilia – È quello di Pietrangelo Buttafuoco il nome nuovo, in quota alla Lega, per l’assessorato ai beni culturali e all’identità siciliana. Il nome che nelle ultime ore circola a palazzo dei Normanni e che pochi, o nessuno, si aspettavano. Il nome con il quale Nello Musumeci potrebbe sparigliare le carte e costringere a ricredersi gli autori delle critiche piovutegli addosso a seguito della scelta di affidare al Carroccio, storicamente nemico della Sicilia e di tutto il Meridione, un assessorato così intimamente legato alle radici dell’isola.

Buttafuoco, attuale presidente del Teatro stabile d’Abruzzo, metterebbe d’accordo in tanti, anche se non tutti, per una serie di motivi. Siciliano, è nato 56 anni fa a Catania da una famiglia di origine ennese. Laureato in filosofia, è oggi considerato un autorevole esponente della cultura e dell’identità siciliana.

La sua, almeno sotto il profilo professionale, è una storia bipartisan. Come giornalista, ha lavorato per alcune tra le più prestigiose testate nazionali: La RepubblicaIl FoglioPanoramaIl Fatto Quotidiano. Dall’anno scorso, collabora con Il Quotidiano del Sud diretto da Roberto Napoletano che, della campagna contro le reiterate discriminazioni della politica nazionale nei confronti del Mezzogiorno, ha fatto la propria linea editoriale. È vero, nel suo curriculum c’è pure l’esperienza de Il Giornale guidato, allora, da Vittorio Feltri. Ma all’attuale direttore di Libero non ha recentemente lesinato stoccate e frecciate varie.

In televisione ha lavorato per RaiMediaset e La7. Già presidente del Teatro stabile di Catania, dove è succeduto a Pippo Baudo, alla Sicilia ha dato un enorme contributo in veste di scrittore. Finalista al Campiello nel 2006, due anni dopo ha ricevuto dall’amministrazione municipale del capoluogo etneo la Candelora d’oro. Della sua vasta produzione letteraria, oltre ai noti Buttanissima Sicilia. Dall’autonomia a Crocetta, tutta una rovina e Strabuttanissima Sicilia. Quale altra rovina dopo Crocetta?, non si può non ricordare la sua ultima creatura: Salvini e/o Mussolini. Saggio che, come conferma la sinossi, “vuole dimostrare, senza demonizzazioni ed estremismi, che il duce era umanamente e politicamente migliore di Salvini, e quanto più povera culturalmente e moralmente sia questa nuova estrema destra rispetto all’originale (che già non era ricca). Non è un omaggio a Mussolini, ma un’analisi critica di Salvini e di questi tempi, in cui la politica sembra aver perso ogni valore per lasciare il posto a un cieco tifo da stadio”.

Proprio alla luce di ciò, dovrebbe essere il segretario della Lega nord ad avere eventualmente titolo a obiettare sulla nomina di Buttafuoco quale esponente del proprio movimento a palazzo d’Orleans. Tuttavia, se il Capitano è riuscito a perdonare Cateno De Luca dopo gli insulti rimediati nel 2017, non si vede il motivo perché non possa riconciliarsi con il giornalista siciliano. Il quale, oltre a essere profondo conoscitore tanto della cultura isolana quanto della realtà settentrionale, è un ex dirigente del Fronte della gioventù, del Movimento sociale italiano e di Alleanza nazionale. Ossia, di quela destra dalla quale via Bellerio attinge buona parte del proprio elettorato.

Ci sono tutti gli ingredienti, insomma, per forgiare una pressoché perfetta sintesi tra l’identità siciliana e quella lombardo-veneta che da tempo ha colonizzato il Sud e la sua classe politica, senza distinzione di schieramenti, e che ha apposto la propria firma sulla giunta Musumeci già da diversi mesi.

Fonte: www.lecodelsud.it

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