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Banche: Casini “Il sistema non ha funzionato richiesti atti”

L’intervista di Giorgio Santilli a Pier Ferdinando Casini, presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario, pubblicata sul Sole 24 Ore

I fatti dimostreranno che avremo tempo per indagare su tutti i casi di dissesto bancario, compresa Banca Etruria. Ho già chiesto a Bankitalia e Consob di fornirmi atti e documenti relativi a tutti questi casi, non solo ai primi che esamineremo».

Pier Ferdinando Casini, presidente della commissione di inchiesta sulle banche, rimanda al mittente le accuse di ritardi. Rassicura sul fatto che la commissione non farà gossip «perché la campagna elettorale deve stare fuori delle stanze della commissione». E’ convinto che «il sistema non ha funzionato bene» e «dobbiamo capire se le varie autorità di vigilanza hanno fatto il loro dovere o se si sono manifestati falle o ritardi». La commissione proporrà norme «perché fatti così gravi non si ripetano».

Presidente Casini, partono i lavori della commissione. C’è stata polemica sui tempi di avvio dei lavori. Questi mesi che mancano alla fine della legislatura saranno sufficienti per arrivare a una relazione finale?
Personalmente non rispondo in alcun modo di tempi che ci sono stati assegnati. Rispondo di ciò che ho fatto dal giorno della mia elezione a presidente il 27 settembre. Non abbiamo perso un minuto: abbiamo redatto il regolamento,fatto un primo programma e martedì avremo le audizioni di due autorevoli personalità, il dottor Orsi e il dottor Greco, che sanno di cosa parlano:hanno fatto indagini e possono fornire elementi utili alla commissione. Subito dopo ci addentreremo sul caso specifico delle banche venete. Sfido chiunque ad andare a fare verifiche con le altre commissioni d’inchiesta… Vedranno che abbiamo corso.

Su cosa farà luce il vostro lavoro? Criticità del sistema, responsabilità rimaste nascoste su singoli casi di inchieste della magistratura, casi di mancata o inadeguata vigilanza, mancata tutela dei risparmiatori?
Troppi hanno le loro priorità in testa e sono pronti a criticare ogni altra ipotesi che non sia quella da loro preferenziata. Personalmente conosco le istituzioni e non accetto lezioni: la legge istitutiva mi dice quello che devo fare e ad essa mi atterrò. Il sistema non ha funzionato bene. Vi sono stati amministratori infedeli, comportamenti fraudolenti penalmente rilevanti, inganni nei confronti dei piccoli risparmiatori che non avevano i mezzi tecnici e il know how necessario per difendersi dagli illeciti penali che si stavano perpetrando. Inoltre dobbiamo capire se le varie autorità di vigilanza hanno fatto il loro dovere o se si sono manifestati falle o ritardi. Ma potrei integrare queste riflessioni rileggendovi la legge istitutiva che è qualcosa di più di una traccia. Ce la faremo? Non sono responsabile ne della data di insediamento ne della data delle elezioni. Lavoriamo nei tempi che ci sono dati.

Partirete con le audizioni di due magistrati esperti come Orsi e Greco. Vi aiuteranno a impostare la traccia del lavoro da fare?
Il Procuratore Greco ha detto che la commissione non deve fare gossip ma proposte di aggiornamento del codice penale bancario… Il procuratore Greco ha detto esattamente quello che io penso e che avevo denunciato nel dibattito parlamentare preventivo all’insediamento della commissione. Qualcuno ha messo in risalto il fatto che io sono stato eletto presidente in una commissione d’inchiesta che avevo criticato. In realtà ne avevo criticato e ne temo le degenerazioni che non fanno certo bene al sistema democratico. Quando Greco ha parlato di gossip, ha inteso rappresentare questi rischi. Rassicuro tutti, noi non faremo gossip perché la campagna elettorale deve essere estranea alle stanze della commissione. Chi vuole fare propaganda vada nelle piazze, chi vuole cercare la verità lavori in commissione. Ma il dottor Orsi e il dottor Greco sono i più grossi esperti in materia e sono in condizione di farci capire se vi sono presidi penali efficaci e se i reati di bancarotta o quelli che sanciscono le infedeltà patrimoniali e la corruzione fra privati (fenomeno piuttosto diffuso in area bancaria) siano presidi sufficienti per i risparmiatori.

Lei ha detto che si dovrebbe procedere a ritroso, partendo dall’esame dei casi più recenti. Partirete quindi dalle banche venete e passerete poi a Mps?
Poiché un criterio ci vuole, è ragionevole partire dagli interventi più vicini che i governi protempore hanno posto in essere. Ma i fatti dimostreranno che avremo tempo per tutto. Per altro ho già chiesto alle autorità di vigilanza di fornirmi atti e documenti relativi a tutti questi dissesti bancari. Non solo ai primi che esamineremo.

Compresa Banca Etruria?
Ovviamente, per chi mi ha preso? Indaghiamo su tutti i casi.

In queste settimane c’è anche il rinnovo dei vertici di Bankitalia e Consob. La questione entrerà in commissione, magari come volontà di singoli gruppi politici di prendere posizione o fare grancassa?
Non è nel nostro compito esprimere valutazioni sulle future nomine. Se lo ritengono lo faranno le commissioni permanenti competenti Questo è l’esempio tipico di una confusione istituzionale che non servirebbe certamente all’Italia.

Pensate di proporre norme là dove si sono presentate criticità di sistema? In particolare l’inasprimento, auspicato anche dal ministro Padoan, di sanzioni nei confronti di responsabilità dei banchieri?
Certo, sì. Accanto all’indagine propriamente retrospettiva la legge ci assegna il compito di verificare l’adeguatezza della disciplina nazionale ed europea sul sistema. Con un occhio guardiamo al passato, con un altro è necessario porre le premesse perché fatti così gravi non si ripetano.

Che clima c’è in commissione?
I miei vicepresidenti rappresentano i punti più qualificati della maggioranza e dell’opposizione. Il presidente Marino ha una competenza in materia indiscutibile e il presidente Brunetta guida l’opposizione a Montecitorio. Non suonano la stessa musica, malo spirito di collaborazione istituzionale è totale e questo mi fa ben sperare per il futuro. Vorrei dire la stessa cosa per tutti i gruppi politici anche se a volte trovo una singolare discrasia tra il comportamento in ufficio presidenza e le dichiarazioni che si fanno fuori. Ma questo è forse il riflesso della campagna elettorale imminente.

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