Cronaca

Guardia di Finanza, operazione Exit Poll: arrestate 6 persone per voto di scambio

Su delega della DDA della Procura di Catania, i Finanzieri del Comando Provinciale
di Catania hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa
dal GIP del Tribunale etneo nei confronti di 6 soggetti in quanto responsabili di
scambio elettorale politico – mafioso per fatti attinenti alle elezioni amministrative
tenutesi nell’anno 2016 del comune di Vittoria (RG).
E’ stata inoltre applicata la misura interdittiva della sospensione dai pubblici uffici
nei confronti dell’assessore al bilancio dell’epoca per falsificazione delle
autenticazioni delle sottoscrizioni delle liste elettorali.
Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, sono state
svolte dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza e hanno portato
all’emissione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di:
– Giuseppe NICOSIA (cl.1963), già sindaco di Vittoria per due mandati
consecutivi dal 2006 al 2016;
– Fabio NICOSIA (cl.1966), frarello del precedente, eletto consigliere comunale
a Vittoria nella tornata elettorale del 2016;

– Giombattista PUCCIO (cl.1960), detto “Titta u ballerinu”, di cui è stata
accertata giudizialmente nel 2003 la contemporanea appartenenza alle
associazioni mafiose “Cosa Nostra” e “Stidda”; il PUCCIO è stato inoltre
coinvolto in diverse operazioni condotte nei confronti del clan stiddaro
“Dominante – Carbonaro” (Operazioni Squalo nel 1994 e “Flash Back” nel
2006) ed è indicato da più collaboratori di giustizia quale attuale esponente di
spicco della Stidda;
– Venerando LAURETTA (cl.1969), già condannato per la sua appartenenza al
clan “Dominante – Carbonaro”;
– Raffaele DI PIETRO (cl.1962) e Raffaele GIUNTA (cl.1962), entrambi gravati
da vari precedenti penali; i due risultano aver svolto un ruolo di
intermediazione attiva nell’accordo criminale stretto tra politica e mafia.

Le Fiamme Gialle, sotto la direzione della Procura Distrettuale di Catania, hanno
effettuato intercettazioni telefoniche, perquisizioni, sequestri e acquisizioni
documentali.
Un contributo notevole è stato altresì fornito dalle dichiarazioni di alcuni
collaboratori di giustizia da cui è emerso con chiarezza l’intreccio affaristicopolitico-mafioso
che, nella città di Vittoria, ha condizionato e orientato le scelte
elettorali anche prima delle elezioni amministrative del 2016.
Il quadro delineato dai collaboratori di giustizia è infatti molto ampio ed evidenzia
come i fratelli NICOSIA abbiano ricevuto a Vittoria il sostegno elettorale della
“Stidda” sia nelle amministrative del 2006 e 2011, sia nelle regionali/nazionali del
2008 e 2012.

Il convogliamento dei voti, secondo il dato univocamente acquisito, veniva ripagato
dal sindaco Giuseppe NICOSIA con l’assegnazione di appalti e posti di lavoro a
favore degli attuali coindagati GIUNTA e DI PIETRO.
In questo allarmante scenario le attività dei Finanzieri del G.I.C.O. del Nucleo di
Polizia Tributaria di Catania hanno consentito di tracciare ed attualizzare i contatti
avvenuti tra i fratelli NICOSIA ed esponenti di vertice della “Stidda”, sodalizio
mafioso che risulta essere particolarmente attivo, in area vittoriese, nella gestione
economica di interi settori quali la raccolta della plastica e la produzione degli
imballaggi per i prodotti ortofrutticoli.
Si inserisce in questo quadro la strategia politica dei fratelli NICOSIA, orientata a
mantenere e consolidare il peso e l’autorevolezza conquistati nel corso dell’ultimo
decennio nelle decisioni del governo locale. Il collaudato sistema clientelare si
reggeva inoltre anche sui voti degli operatori ecologici: alle ultime elezioni, il sindaco
uscente Giuseppe NICOSIA assicurava infatti l’assunzione di 60 dipendenti dalla
società subentrante nella gestione dei rifiuti a Vittoria.
Nel corso delle indagini è stata tra l’altro altresì monitorata una riunione, sollecitata
dal DI PIETRO, tra i fratelli NICOSIA e i lavoratori dell’azienda di gestione dei
rifiuti, finalizzata a sancire il sostegno elettorale di quest’ultimi in favore dei
NICOSIA.
Nelle fasi antecedenti la competizione elettorale del 2016, sono stati registrati
contatti tra i NICOSIA e gli esponenti di vertice del clan stiddaro PUCCIO
Giombattista e LAURETTA Venerando. Si è accertato in particolare che Raffaele
GIUNTA, anch’egli candidato al Consiglio Comunale prima che uno scandalo
mediatico gli imponesse il ritiro dalla competizione, chiamava Venerando
LAURETTA richiedendo allo stesso la ricerca di voti a suo favore. Il LAURETTA,
in risposta, evidenziava di essere già impegnato a sostenere la coalizione appoggiata
dai NICOSIA, aggiungendo che, in cambio, gli era stato promesso dal sindaco
uscente lo sgombero di un edificio pubblico, dove consentirgli di avviare un centro di
assistenza per persone con handicap.
Il 1° giugno 2016 gli investigatori hanno assistito a un incontro tra Fabio NICOSIA e
PUCCIO Giombattista, svoltosi presso la sede di una società di imballaggi in cartone.

Il contatto tra PUCCIO e NICOSIA è stato confermato anche da successive
captazioni di conversazioni telefoniche tra DI PIETRO e PUCCIO. Da queste ultime
si è rilevata la disponibilità del PUCCIO a fornire sostegno elettorale in cambio di
benefici connessi allo svolgimento delle attività economiche gestite dal proprio figlio
nel settore della rimozione dei rifiuti.
Da ultimo, destinataria della misura interdittiva è Nadia FIORELLINI (cl.1962),
all’epoca dei fatti assessore al Comune di Vittoria, che, nella sua qualità di pubblico
ufficiale, risponde di falso ideologico in atto pubblico avendo falsamente autenticato
come apposte in sua presenza numerose firme per la presentazione della lista
elettorale “nuove idee” in cui era candidato Fabio NICOSIA, firme che di fatto erano
state invece apposte dai coindagati DI PIETRO e GIUNTA.

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