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Tutti contro Crocetta, tutti “discontinui” ma seduti accanto a Crocetta, ben saldi sulla poltrona

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Angelino Alfano così rispondeva – all’agenzia Italpress – a chi gli chiedeva se intendesse uscire dal governo Crocetta: “Non abbiamo politicamente da che uscire, visto che non abbiamo mai indicato alcun assessore politico nella giunta Crocetta. Oggi – aggiunge Alfano – il nostro coordinatore regionale, Giuseppe Castiglione, ha proposto la chiusura di questa stagione, mai iniziata, e quindi anche il tecnico venuto fuori dalla nostra area, si dimetterà al momento in cui avrà completato alcuni piani. Si tratta di giorni, al massimo settimane, ma questo lo valuterà lui perché non può lasciare atti pendenti”. Era il 17 giugno scorso.  E intanto, l’Assessore Vermiglio è sempre lì, con le valigie pronte, ma ancora seduti in giunta. È, questo, il “caso simbolo” di un governo surreale. Composto da assessori i cui partiti di riferimento urlano al “dopo Crocetta”, rinnegano questa esperienza politica. Ma che sono ancora tutti lì, ben saldi, sulla poltrona dell’esecutivo.

Pochi giorni fa c’era il movimento Sicilia Futura di Totò Cardinale si è riunito per discutere dei risultati amministrativi. Alla fine, ecco un corposo documento, nel quale, oltre alle altre cose, si faceva riferimento al prossimo candidato per le Regionali: “Non si è interessati – hanno fatto sapere – a candidati “Primi Attori” che rifiutano aprioristicamente l’interesse a  tenere unita la coalizione e di fare squadra, come già successo nel recente passato”. Recente passato? A chi si stavano rivolgendo gli uomini di Sicilia Futura? La risposta, forse, può essere facilmente rintracciata da un altra presa di posizione. Di quello che è il segretario regionale di Sicilia Futura, Nicola D’Agostino: “Il Titanic è affondato – ha detto – ma Crocetta & C. fanno finta di nulla. Non vediamo l’ora di votare e metterci alle spalle questa incredibile stagione politica”. Incredibile, certo. Ma intanto l’Assessore Maurizio Croce è sempre lì, in giunta a rappresentare un movimento che di Crocetta non ne può più.

Ma quello dell’assessore al Territorio non è nemmeno il paradosso più evidente. Ecco Carmencita Mangano, l’assessore alla Famiglia giunta dopo le dimissioni di Gianluca Micciché e indicata dai Centristi di D’Alia. “Macché”, sembra aver detto la Mangano quando i moderati hanno deciso – al culmine della polemica Crocetta-Pistorio – di uscire dalla giunta, “io sono un tecnico”, e resto. E così, sono tutti lì senza nessuno che li abbia segnalati in giunta. Con alle spalle partiti che hanno già archiviato l’esperienza Crocetta. E che anzi sono impegnati a far dimenticare di essere stati tutti a Palazzo d’Orleans.

I più impegnati di tutti, per ovvie ragioni, sono i renziani del Pd. Una “categoria” che recentemente – visti, forse, i risultati dal referendum in poi – viene rivendicata con meno forza rispetto al recente passato. Ma rappresentano, questi, tra renziani “puri” e para-renziani, almeno un terzo, se non metà della giunta. Alessandro Baccei e Baldo Gucciardi, Vania Contrafatto e Anthony Barbagallo (quest’ultimo rappresentante dell’AreaDem di Lupo), ad esempio, sono dalla parte di Crocetta? Forse per capirlo bisognerebbe rivedere le parole del presidente del Pd, il “faraoniano” (quindi renziano) Giuseppe Bruno: “Occorre avviare un percorso di assoluta discontinuità con il passato”. Discontinui da se stessi.

rassegna stampa Livesicilia.it

 

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