Politica

Legge Elettorale: corsi e ricorsi storici di Angiolo Alerci

elezioni

La nostra “seconda” Repubblica, che aveva cercato di distruggere quanto fatto dalla “prima” Repubblica, è stata costretta ad operare in contraddizione con le premesse chiedendo aiuto ai lavori svolti nel “nefasto” periodo della prima Repubblica.

Purtroppo spesso anche  nel “copiare” non sempre sono state  scelte le  soluzioni migliori.

Il referendum di Mario Segni segnò l’inizio di un’ azione trasformatrice che, per quanto riguarda la legge elettorale, trovò riscontro nel Mattarellum, ancora in tempi molto recenti  da più parti considerato applicabile,  con qualche lieve modifica.

Ma i nostri politici attuali, dopo tante discussioni e molte proposte, sembra che siano riusciti a convergere verso un sistema elettorale squisitamente proporzionale, esattamente come quello in vigore  nel 1948.

Senza volere entrare nei dettagli, dal momento che la riforma dovrà essere approvata dal Parlamento, dove certamente  saranno proposte ed approvate delle modifiche.

Una considerazione viene fatta da chi in quel periodo era molto   attivo nell’attività politica.

In occasione delle elezioni politiche del 1948, vigente una legge proporzionale pura, vennero presentate per la elezione della Camera dei Deputati circa cinquanta liste.

Su 22.850.000 votanti la Democrazia Cristiana ed il Fronte Popolare (PCI e PSI) ottennero 21/milioni di voti e la elezione di 488 deputati, Unità  Socialista ,Partito Monarchico,Partito Repubblicano, Movimento Sociale e Partito sud-tirolese circa  5.000.000 di voti e la elezione di n.84 deputati, mentre le rimanenti circa 40 liste ottennero soltanto 280.000 voti  e la elezione di due deputati: uno del Partito Sardo d’Azione e uno del Partito del Contadini d’Italia.

La soglia del 5% dovrebbe sconsigliare molti di  ripetere l’errore del 1948.

La D.C. nonostante avesse ottenuto una larga maggioranza sia alla Camera dei Deputati che al Senato, formò dei governi di coalizione    inserendo il Partito Liberale, il Partito Socialdemocratico ed il Partito Repubblicano.

 

La grande differenza tra la situazione di ieri e quella di oggi è che allora si confrontavano la DC di De Gasperi, il PSDI di Saragat,Il PRI di La Malfa ed il PLI di Malagodi.

Oggi  si confrontano Renzi, Grillo e  Berlusconi  che, non tenendo conto delle sorprese elettorali, dovrebbero rappresentare le tre formazioni di maggior peso.

Se il loro comportamento di oggi e le loro dichiarazioni saranno confermate dopo il risultato elettorale, giorni molto bui  saranno riservati al nostro Paese allontanando quel fumus di ripresa della nostra economia ed il superamento della crisi.

Speriamo che nel suo percorso parlamentare la legge venga migliorata, tenendo conto anche  dei diversi problemi già sollevati   che presentano grossi aspetti di incostituzionalità.

La grande differenza tra la situazione di ieri e quella di oggi è che allora si confrontavano la DC di De Gasperi, il PSDI di Saragat,Il PRI di La Malfa ed il PLI di Malagodi.

Oggi  si confrontano Renzi, Grillo e  Berlusconi  che, non tenendo conto delle sorprese elettorali, dovrebbero rappresentare le tre formazioni di maggior peso.

Se il loro comportamento di oggi e le loro dichiarazioni saranno confermate dopo il risultato elettorale, giorni molto bui  saranno riservati al nostro Paese allontanando quel fumus di ripresa della nostra economia ed il superamento della crisi.

Speriamo che nel suo percorso parlamentare la legge venga migliorata, tenendo conto anche  dei diversi problemi già sollevati   che presentano grossi aspetti di incostituzionalità.

angiolo alerci

 

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