Cultura

Rappresentata a Nissoria la commedia “Siamo tutti precari” di Antonello Capodici

Siamo tutti precari

  All’auditorium “Nino Buttafuoco” di Nissoria, nei giorni 13- 14- 15 maggio del corrente anno, nel quadro della XIV Edizione di Teatrando Insieme, stagione teatrale 2015/2016, quarto memorial dedicato ad Angelo Giannaula, la Nuova Compagnia Teatrale “Il Canovaccio” di Leonforte, in collaborazione con l’Accademia dei Guitti di Caltanissetta, ha curato la messa in scena della commedia “Siamo tutti precari” una farsa scritta e diretta da Antonello Capodici.

  La  divertentissima commedia ruota intorno ai personaggi di Michele, Antonella e Pier Davide Maria e ha inizio con un preambolo sulla precarietà, ben condotto da Michele e da Antonella che, pur in un periodo di forte crisi occupazionale, hanno deciso di sposarsi, dopo che si erano conosciuti all’università e poi rivisti in pizzeria assieme a Pier Davide Maria, universitario anche lui, il terzo incomodo del costante equilibrio della coppia. Li sposa con una serie di gag da suscitare sonore risate, padre Mitraglia, ben interpretato da Sandro Rossino.

  Antonella, di anni 31, disoccupata, disperata, sull’orlo del divorzio, ha svolto l’apprendistato in diversi lavori precari senza trovare un lavoro definitivo a tempo indeterminato.

  Michele, disoccupato, campione mondiale delle “minchiate”, Antonella lo ha sposato per questo, la quale, per colpa di lui, si è imbruttita e ridotta alla disperazione.

  Una vita precaria la loro, da precari a vita in un periodo di grave crisi sociale a livello mondiale, in mezzo ad una generazione di giovani senza speranza e senza domani, che frequentano corsi di formazione per diventare disoccupati professionalizzati, non si parlano mai e comunicano soltanto con i social network, i cellulari e i tablet.

  Michele e Antonella in bolletta, non riescono a pagare nemmeno quella della luce, sono costretti a ricorrere alle candele per non restare al buio. Vanno in banca per ritirare 30 mila euro depositati con la promessa di vantaggiosi interessi, non trovano che pochi spiccioli perché i soldi sono stati investiti in titoli fantasma che si spostano da un paese all’altro per dare profitto alle banche e per non avere ottenuto un prestito per la casa sono costretti a vivere in un monolocale di cui non riescono nemmeno a pagare l’affitto. Ne è proprietario il ragazzo disabile, figlio del titolare del più grande laboratorio d’analisi di città, che, da universitario disabile e ossessionato di Antonella, ora è diventato un bel ragazzo che di lei non gliene importa più nulla ma di Michele sì, il quale, seppur con ritrosia, accetta di convivere con lui in cambio di un posto di lavoro ben retribuito.

  L’uno dell’altra all’inizio del matrimonio innamorati, per mancanza di lavoro e la disperazione di non trovarlo, finiscono per separarsi.

  La farsa si chiude con la scena in cui Antonella, buttandosi a terra, pronuncia la di oggi gettonata frase “tutti siamo precari”, da cui il titolo della commedia, per intendere che in questo tempo di crisi economica anche le certezze sul matrimonio tradizionale sono saltate.

  Bravi interpreti dell’esilarante rappresentazione teatrale sono stati: Michele Privitera, per il personaggio di Michele, Alessandra Falci per quello di Antonella e lo strepitoso Sandro Rossino per quelli di Pier Davide Maria, di padre Mitraglia e del direttore di Banca, il dottor Pierfigo Bonazzi.

  Hanno collaborato alla riuscita della commedia: il Laboratorio AdeiG, per le scene e i costumi, Giovanni Flores, quale direttore di palco e macchinista, Giuseppe Guagliardo, per la foto della locandina mentre la Casf Moda di Francesca Smario ha curato il botteghino.

  Dato il successo della rappresentazione, è previsto una replica il prossimo 27 maggio. L’occasione giusta per andarla a vedere.

Giuseppe Sammartino.

In alto