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Troina: valorizzare le produzioni tipiche locali e ottenere il riconoscimento DOP e STG

foto vastedda cu sammucu

Creare un sistema di controllo che determini per ogni prodotto tipico la sua natura, composizione e modo di realizzazione, tale che ogni modifica apportatane venga considerata proibita, e far confluire i piatti della gastronomia locale quali la “vastedda cu sammucu”, le “nfasciatedde” e la “piciocia”, nel sistema europeo che ne definisce la “specificità”.
È quanto prevede il protocollo d’intesa sottoscritto nei giorni scorsi tra l’Ente e il Consiglio Nazionale dei Chimici (CNC), siglato di reciproco accordo per salvaguardare e garantire la tradizione culinaria troinese, con particolare riferimento alla dieta mediterranea, maturato con l’intento di fornire ai cittadini, agli operatori economici e ai turisti che giungono in città, certezza dei prodotti tipici locali acquistati e consumati.
Obiettivo dell’accordo, che avrà durata biennale, sarà quello di ottenere, sulla scorta della specificità dei piatti documentata, il riconoscimento della “Denominazione di Origine Protetta” (DOP), ossia un nome che identifichi un prodotto originario di un luogo, le cui qualità e caratteristiche sono legate esclusivamente a quel particolare ambiente geografico, e la “Specialità Tradizionale Garantita” (STG), il marchio di origine introdotto dall’Unione Europea, apposto a tutela delle produzioni realizzate con metodi e composizioni tradizionali.
“Abbiamo avviato un prestigioso rapporto di collaborazione con il Consiglio Nazionale dei Chimici – ha spiegato il sindaco Fabio Venezia – , che ci permetterà di valorizzare al meglio le nostre produzioni tipiche. Stiamo già lavorando al riconoscimento DOP e STG della vastedda, della piciocia e delle ‘nfasciatedde e ci auguriamo a breve di ottenere i primi positivi riscontri”.
A tal proposito, Comune e CNC elaboreranno degli appositi disciplinari di produzione dei prodotti tradizionali, dove saranno documentati e riportati il nome da proteggere come denominazione di origine (DOP) o indicazione geografica (IGP), la descrizione del prodotto, la definizione della zona geografica di provenienza, gli elementi che ne dimostrino l’originarietà dell’area di provenienza, la descrizione del metodo di ottenimento del piatto e gli elementi che stabiliscono il legame tra qualità e provenienza geografica.
Al palazzo municipale, sarà inoltre istituita una commissione di salvaguardia e garanzia della tradizione gastronomica locale, presieduta dal sindaco e formata da 2 componenti nominati dal Comune a titolo gratuito e da 2 esponenti del Consiglio Nazionale dei Chimici.
Gli operatori economici locali che volessero promuovere un prodotto tradizionale, in forma singola o societaria, dovranno far pervenire alla commissione un’apposita domanda, in cui dovranno essere riportati gli ambiti tecnologici di riferimento, le filiere produttive di potenziale ricaduta, la dotazione di personale dedicato alla promozione del prodotto tradizionale, le attrezzature di nuova acquisizione, la sede e il responsabile.

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