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Sicilia: PD AreaDem a sostegno di Matteo Renzi

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Palermo – Lo scrivo in prima persona perché, oggi più che mai, è giunta l’ora di una seria assunzione delle proprie responsabilità. Eppure ho fatto questa scelta sulla spinta di tantissimi siciliani, donne e uomini, giovani e pensionati, precari e professionisti che in questi anni hanno manifestato un entusiasmo vero per il lavoro svolto da Renzi come Segretario del PD e Presidente del Consiglio.

Matteo ha risvegliato le passioni civiche di una collettività ormai prona e rassegnata al declino: ha dimostrato ai giovani che esiste un mondo all’altezza dei loro sogni, ha risollevato i loro genitori dall’apprensione di un futuro che appariva come una minaccia e non più come una meta.

Con Matteo Renzi il PD è cresciuto e ha imparato che solo chi sta fermo non sbaglia mai, ma che l’immobilismo è il peggior errore e la più grande sconfitta. La nostra cifra sta nell’inclusione e nella partecipazione pubblica – tra la gente – e non nei salotti di Palazzo.

Matteo è il migliore segretario che il congresso possa esprimere per guidare, insieme a Dario Franceschini e a Piero Fassino, il Pd nell’attuale nuova e difficile fase politica.

Il più importante partito riformista del nostro Paese ha bisogno di un leader forte, con una personalità spiccata, capace di fare squadra, di dare anche all’ultimo iscritto la dignità di un segretario nazionale,e di creare una sinergia forte con i Sindaci di tutti i Comuni d’Italia.

È tempo di intensificare un rapporto sinergico con i corpi sociali intermedi per affrontare insieme le riforme di  cui il Paese ha bisogno, anche traendo esperienza dagli errori fatti in questi anni.

È tempo di dedicare maggiore attenzione ai nostri mondi vitali di riferimento come la scuola e il sindacato e inaugurare una nuova stagione di dialogo sociale.

Solo un Segretario autorevole può guidare il PD in vista delle prossime elezioni contro la destra di Berlusconi e Salvini e i movimenti populistici che hanno impoverito il dibattito politico e frustrato le aspirazioni degli Italiani.

Soltanto un leader vero come Renzi può anteporre il bene comune alla propria persona, assumendosi – se il caso – anche colpe non sue.

Decidendo di restituire la parola agli iscritti ed agli elettori, Matteo ha fatto, con grande coraggio, un salto nel buio, senza paracadute, se non quello del consenso di cui largamente gode da parte del popolo democratico.

Sul principio che “Se il PD vince, siete stati bravi; se il PD perde ho sbagliato io”, dopo il 4 dicembre  Matteo passerà alla storia come il primo Presidente del Consiglio ad aver rassegnato le proprie dimissioni  pur avendo la fiducia delle Camere e godendo del consenso del 41% degli elettori.
I compagni e gli amici che, forse già da tempo, avevano scelto di percorrere altre strade hanno provocato nel popolo democratico una ferita che addolora, ma che non può e non deve frenare la spinta riformista di questi anni.
Il Partito Democratico è il più grande collettivo di questo Paese, l’unico in grado di intestarsi le importanti sfide per il prossimo decennio: lotta alle mafie e alla corruzione, lavoro, sviluppo, Sud.
In cammino. Insieme!
On. Giuseppe Lupo

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