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Rimosso il Direttore Sanitario dell’ASP di Palermo, finalmente chiarezza nella Sanità Regionale

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Giuseppe Noto, direttore sanitario dell’ASP di Palermo pare abbia dichiarato di avere titoli che non possedeva; il guaio è che nessuno controllava queste certificazioni, e anzi quei titoli furono valutati positivamente permettendo la nomina a Direttore. Lo stesso Noto (Pippo per gli amici) nel 2009, risultò “non idoneo” nell’albo degli stessi direttori. Attorno a questa vicenda c’è ora un’inchiesta della Procura della Repubblica, ed il manager Candela dell’ASP 6 di Palermo lo ha immediatamente rimosso dall’incarico nominando al suo posto la dott.ssa Curcurù.

Un sindacato medico (Cimo) ha posto all’attenzione delle autorità preposte la faccenda, successivamente sono state raccolte alcune testimonianze che oggi vanno incrociate con le recentissime audizioni in commissione Sanità all’Ars.

L’assessore alla Sanità Baldo Gucciardi ha (solo ora) ordinato verifiche a tappeto sulle nomine di tutti gli altri direttori sanitari e amministrativi della aziende sanitarie dell’Isola. “Bene fa l’assessore Gucciardi ad avviare una verifica a 360° sui già nominati direttori amministrativi e sanitari  spiega Angelo Collodoro del Cimo, evidentemente i suoi predecessori Russo e Borsellino non ebbero la doverosa sensibilità sul problema nomine. Noto non è un caso isolato. Ed anche su qualche direttore generale si dovrà fare luce”.

Requisito necessario per entrare a fare parte dell’albo è l’avere ricoperto per cinque anni un incarico di dirigente di struttura complessa, ma molti candidati non specificano la natura (complessa o semplice) del proprio incarico; la procedura è basata esclusivamente sulla presentazione della dichiarazione sostitutiva del candidato. In pratica, in Assessorato, fin adesso, si è preso per buono quanto dichiarato dai candidati, per cui Noto fu inserito fra gli idonei, nonostante alcuni dubbi. Delibere e decreti alla mano il regolamento vuole invece che sia l’assessorato, tramite la commissione esaminatrice, a valutare l’esistenza dei titoli dei direttori sanitari e amministrativi. Ai manager spetta, invece, la verifica del “possesso” e cioè un controllo di carattere formale e non sostanziale degli stessi titoli.

Si spera che il tramonto definitivo dell’era Tutino-Sampieri (stimati professionisti dal Presidente Crocetta ma oggetto di inchieste giudiziarie nell’estate del 2015), consenta un maggior rigore e maggiore attenzione nella martoriata Sanità siciliana.

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