Precari Regionali, Regalbuto: il sistema forestale pieno di sperperi
Duro monito del presidente del Comitato dei precari Giuseppe Regalbuto contro l’assessorato all’agricoltura e i suoi dirigenti che gestiscono la forestale, poiché dice Regalbuto si iniziano a vedere le prime crepe. Chi non ha visto nei cantieri forestali così come in tanti altri uffici o posti pubblici, magagne che accompagnano tutto il sistema?
Si pensa sempre di insabbiare o far finta di non sapere e non vedere, ma quando poi tutto si tira fuori o qualcuno “canta”, sembra che qualcuno cada dalle nuvole o fa finta di non sapere…. Gli sperperi ci sono sempre stati in tutti i settori. In modo particolare continua il Presidente Regalbuto è impensabile che 28000 lavoratori circa della forestale devono fare la visita medica due volte l’anno per una cifra di 100 euro a visita, in modo specifico se un operaio lavora presso l’azienda forestale fa’ la prima visita, se poi passa a completare le giornate presso il settore antincendio, fa la seconda visita, questo comporta una spesa di quasi tre milioni di euro in più ( ne gode solo il medico del lavoro). Per non parlare del prezzo delle buste paga che in alcuni mesi tipo ottobre se ne fanno tre o quattro per la stessa persona a un costo di circa 60 euro ( dati ad una ditta esterna) per un ulteriore sperpero di4/5 milioni di euro l’anno. Riguardo il prezzo della benzina per gli attrezzi forestali a 4,50€ al litro o gli stessi decespugliatori pagati a prezzi da capogiro certamente tutto questo fa riflettere in ottica presente, passata e futura viste le difficoltà che si rincontrano ad effettuare le giornate lavorative per i singoli operai.
Gare d’appalto per l’acquisto di decespugliatori o motoseghe fatte su misura, con sperpero di prezzi e ingenti quantità. Forestali beffati e martoriati da chi li gestisce, prima o poi tutto viene a galla, purtroppo alla fine se qualcuno deve pagare è sempre il piccolo e cioè l’operaio, che vive in un sistema che vige da anni con una gestione a misura di coloro che non vogliono il bene del comparto, ma quello delle proprie tasche, che si gonfiano come i meloni.
Dirigenti che non capiscono il male che fanno al sistema non mettendosi nei panni di chi si alza per portare il pane a casa, non per riscaldare la poltrona. Casse regionali che manovrano a loro piacimento e al loro sistema gonfiando i conti, pur sapendo che per reperire quei fondi si sono tolti soldi a un’altra categoria di lavoratori o raschiando il barile ancor di più di quello che ci si possa attendere.
La soluzione per tutti i precari della forestale sarebbe l’assunzione a tempo pieno (Come stabilito da una sentenza della Corte Europea) specializzandoli ulteriormente per essere impiegati in diversi settori tipo verde pubblico dei comuni, strade provinciali e comunali, parchi archeologici e riserve e tutti i settori che richiedono personale specializzato nel settore dell’ambiente.