Cronaca

Pietraperzia: brillante operazione antidroga dei Carabinieri

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Ancora una volta i Carabinieri della Provincia di Enna comandati dal tenente colonnello Paolo Puntel si distinguono nella lotta contro la diffusione degli stupefacenti. E lo fanno nella cittadina dove sono stati più offesi (e con loro lo Stato) negli ultimi anni, ovvero Pietraperzia che, come ha detto il Procuratore della Repubblica Massimo Palmeri, in conferenza stampa questa mattina, negli ultimi tempi sembra divenuta una sorta di “Far West”. Nell’operazione, comandata dal capitano Vincenzo Bulla, comandante della Compagnia di Piazza Armerina, alla quale afferisce la Stazione di Barrafranca (Ultimamente rafforzata ed a pieno organico di 10 unità), agli ordini del maresciallo Giuseppe Geraci, sono stati coinvolti circa 40 militari che hanno sottoposto a provvedimenti di Giustizia a diversi gradi ben 25 persone delle quali 2 a custodia cautelare in carcere, Di Marca Giuseppe e Lo Presti Liborio, entrambi pregiudicati e residenti a Pietraperzia il primo di 33 anni ed il secondo di 36. Altri sei, ovvero Iacona Marco , DI Stefano Carmelo, Cutuli Maurizio, Flora Carmelo. Gennamari Desiree Roberta e Lorina Filippa Ausilia sono stati collocati, 5 all’obbligo di dimora e 1 a quello di presentazione. L’operazione è stata coordinata, come sempre, dal sostituto procuratore Francesco Augusto Rio, con il quale il procuratore Palmeri si è complimentato per il suo indiscusso valore di magistrato per i suoi numerosi successi e per le sue grandi capacità lavorative. Altri 17 soggetti sono stati denunciati in stato di libertà. La “mente” del traffico di droga del tipo cocaina, eroina ed hashish, stando alle indagini, sarebbe stato Giuseppe Di Marca, strettamente collaborato dal “corriere” Liborio Lo Presti. Il luogo dove avveniva la cessione della droga l’abitazione di Di Marca, dove è stata trovata, occultata nella lavatrice, l’ingente somma (per un centro come Pietraperzia) di circa 17mila euro in diversi tagli, presumono i Carabinieri, frutto dell’attività di spaccio e sono stati documentati dai militari diversi momenti di cessione di stupefacenti. I due avevano intessuto una rete di acquisto e spaccio ben organizzata e si rifornivano nelle piazze di Catania e Palermo (fra gli arrestati tre catanesi), accertata dall’attività di indagine svolta nei mesi tra gennaio e luglio 2015. Va ricordato anche  l’apporto del predecessore del maresciallo Geraci, il pari grado Giuseppe Castrovilli che lo ha preceduto nelle indagini. E; ovviamente, nonostante gli inquirenti abbiano precisato che non vi sarebbero collegamenti né con le cosche mafiose né con i precedenti atti illegali verificatisi a Pietraperzia, il Procuratore Palmeri ha tenuto a precisare, ricordando gli atti intimidatori dei mesi scorsi, quindi l’attentato alla casa del sindaco della cittadina, e quelli nei confronti dei Carabinieri e l’orribile omicidio dell’avvocato Bonanno, che la guardia dello Stato è alta, il controllo delle Forze dell’ordine sul territorio è forte e se qualcuno vuole fare retrocedere Pietraperzia ad un novello Far West se lo può togliere dalla testa.

img_0262Orgoglioso dei suoi uomini il comandante Paolo Puntel, il quale ha voluto anch’egli ribadire come lo scenario di Pietraperzia sia da Far West ma con questa operazione, la scorsa operazione antimafia “Primavera” i Carabinieri stanno dimostrando di essere presenti anche in sinergia con la Questura e la Guardia di Finanza e con l’Amministrazione Comunale di Pietraperzia. Puntel si è complimentato con i suoi uomini sottolineando la carenza di organico i cui versa l’Arma dei Carabinieri a livello nazionale ma fortunatamente evidenziando come a Pietraperzia l’organico sia pieno.

Il capitano Vioncenzo Bulla ha spiegato i dettagli dell’operazione sottolineando che è stato possibile attivare le indagini grazie alla denuncia per lesioni sporta da parte di una giovane donna e questo è un segnale importante poiché dimostra come si cominci a “rompere” il muro di omertà che una volta proteggeva i criminali rendendo difficile il lavoro alle Forze dell’ordine. E non mancano, nell’operato dei Carabinieri, nemmeno spunti di sensibilizzazione sociale, poiché come ha evidenziato Puntel, i militari stanno verificando a chi gli inquisiti avrebbero venduto la droga, quindi se vi sarebbero adolescenti coinvolti. In questo caso diventerebbe prioritaria l’opera di prevenzione ed informazione dei pedagoghi e degli operatori sociali che devono tenere conto del messaggio sociale dell’Arma. Il maresciallo Geraci ha infine sottolineato l’impegno della Stazione sul controllo del territorio e nel fornire dati alla Procura per le indagini, nonché la pronta operatività del personale da egli diretto.

Mario Antonio Pagaria

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