Politica

Paolo Garofalo risponde a quanto detto da Rosalinda Campanile in “Operazione Verità”

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Riceviamo e pubblichiamo:

“Leggo, non troppo stupito per la verità, un’accozzaglia di improperi nei miei confronti della Consigliera Comunale Avvocatessa Rosalinda Campanile. Non sono stupito perché mi hanno riferito che urlava nei corridoi dell’aula consiliare che me l’avrebbe fatta pagare. Non capisco cosa mi debba far pagare ma, conoscendone l’indole pacifica e docile quando le cose non le vanno per il verso desiderato, non mi ha sorpreso che, alla pari con altri navigati politici a lei vicino, cerchi qualcuno con cui prendersela.

Ed eccomi qua, eletto da un po’ di tempo “l’uomo dalle spalle larghe”.

Capisco perfettamente che all’avvocatessa Rosalinda Campanile, bruci particolarmente la possibilità che non approvando il bilancio, il Consiglio Comunale si sciolga e debba abbandonare nuovamente uno scranno a Sala d’Euno che è riuscita faticosamente a conquistare facendo dimettere dal Consiglio qualche collega arrivato prima di lei.

Anche questa ennesima volta infatti la candidata Campanile rimane tale: candidata non eletta, per volontà della gente, degli elettori, del popolo, di chi va alle urne e, democraticamente, “boccia” sonoramente la candidata permanente.

La Campanile infatti non è stata eletta dalla gente, come d’altronde le è capitato altre volte, anche quando, come dice la stessa nella nota che leggo su Vivienna, frequentava me e Crisafulli nello stesso partito, in buona compagnia a memoria, con tanti altri amici comuni. Dice testualmente la consigliera Campanile: “nulla mi meraviglia conoscendo Garofalo e Crisaulli, e i loro metodi politici ed avendo vissuto troppi soprusi scandalosi, uno per tutti quanto ci fu impedito di candidarci nel PD…”.

Com’era il titolo dell’articolo della Nostra? Operazione Verità? Eccola.

Quegli stessi metodi, con “troppi soprusi scandalosi” le apparivano buoni, quando nel 2005 bocciata al Consiglio Comunale, veniva “prescelta” per fare l’Assessore con Agnello. Prescelta, con quel metodo scandalosamente democratico: sceglieva Crisafulli.

Lo stesso vergognoso sopruso che le fece fare l’Assessore alla Provincia, senza neanche candidarsi al Consiglio Provinciale, sempre prescelta dal leader Crisafulli o al massimo da una diade o triade di politici di spicco.

Continua una prospera carriera politica, bocciata nuovamente al Consiglio Comunale nel 2010 in una lista contro la mia candidatura a Sindaco;

e ancora bocciata come candidata alle regionali attestando un minuscolo risultato attorno ai 250 voti in città e attorno ai 600 in tutta la provincia. Manco fosse candidata alle elezioni scolastiche.

Infine, proprio lo scorso anno, bocciata ancora, proprio così, ancora una volta, in queste ultime elezioni, sebbene aiutata dal voto di genere ma, evidentemente non in maniera risolutiva. Dobbiamo provare una nuova legge elettorale…ed ora, dopo aver dovuto fare scorrere la lista per farla entrare in consiglio rischia di uscire un’altra volta.

Viene da piangere se non fosse tutto da ridere.

Certo, perché c’è anche un fondo comico in questo excursus: sempre citando Totò, mi viene da dire: “Ma la finisca! Ma mi faccia il piacere!”

Umanamente mi dispiace, ne capisco la rabbia, ma da me che vuole?

Avrei dovuto candidarla per forza nella mia lista? Probabilmente mi avrebbe portato a perdere, visto che non appare beneaugurante. Meglio evitare il rischio.

Vuole impedirmi di fare politica? Vuole impedirmi di dire come la penso? Vuole impedirmi di dire che la rotazione del personale ha mortificato donne e uomini che per questa Città hanno dato i loro migliori anni? Che la costituzione di parte civile contro due ex sindaci (oltre che contro di me, anche contro di Rino Agnello), prima ancora che si pronunciassero i giudici – tra l’altro con l’archiviazione piena- era stata una caduta di stile istituzionale?

Non le ho dette solo in faccia alla Consigliera Campanile, le ho già scritte sul giornale. Scoop mancato quindi per la spadaccina e figuraccia ancora una volta consolidata.

Continuare a dare la colpa agli altri, come continua a fare il suo dante causa in queste ore può servire a nascondere, come si dice dalle nostre parti, “la merda con la neve”, ma solo per un po’.

Quel po’ è già passato e la gente ha capito che questo Sindaco e questa amministrazione è inadeguata per una città difficile come la nostra.

Non ho nessuna acredine personale, non ho perso niente, non voglio niente, non ho mai chiesto niente. Quando ho lasciato il posto in giunta con Agnello sono andato via senza chiedere niente. Non chiedevo posti in giunta alla Provincia. Non ero io. Non mi sono più candidato a Sindaco e non mi sembra di avere ricevuto nessun sottogoverno, né incarichi professionali né di altro tipo.

Quindi non ho acredine perché ho cose più serie da fare che cercare a chi dare la colpa per quello che non so fare.

Mentre c’è chi passa il tempo a dare la colpa ad altri, io cerco di capire i miei errori, che certo ci sono stati nella mia vita. Provo a non ripeterli. E’ un percorso faticoso e a volte fa male, ma lo consiglio a tutti quelli che voglio bene.

Però, non è colpa mia se mio nipote viene eletto se si candida. Non è l’unico tra l’altro. Casomai sarebbe colpa sua se non riuscisse. Come capita alla Campanile. Evidentemente non apprezzata dai molti.

Ma siamo seri, candidata Campanile… ma mi faccia il piacere…

Ma di quale golpe parlate. Anche il comune di Roma è stato commissariato, insieme a chissà quanti altri in Italkia. Anche ad Enna è successo, quando il Sindaco Dipietro votò la sfiducia ad Ardica. Capita. Può succedere. A volte, per fortuna, succede.

Succede quando si raccontano bugie.

Credo di avere un buon rapporto con gli operai dello Ato rifiuti, con quelli del reddito minimo, dei precari, dei dipendenti del Comune, dei camerieri e dei medici, degli architetti e dei poveri, delle donne e dei ragazzi. Penso che si basi solo sul fatto che li ho trattati per quello che sono: cittadini che si alzano al mattino per fare qualcosa, per loro e per gli altri. Per potere lavorare e portare ai figli quel che serve, pensare una vita migliore, Non si strumentalizzano le posizioni, non si raccontano bugie, non si esasperano gli animi, non si mortificano, non si deve neanche provare a manipolarli. Con i cittadini, un amministratore deve dire le cose come sono. Esprimere le difficoltà e le possibilità, le criticità e il tentativo di affrontarli. Non caricando l’odio che contraddistingue alcune iniziative.

Per il resto, ho comunicato che non ho nessuna voglia di candidarmi, né allo stato ci sono i presupposti.

Comunque né io né altri abbiamo la forza di determinare le venture del Sindaco in carica. Comprese le voci che mi volevano suo sostenitore che, quanto false erano, lo si legge negli atteggiamenti che ha tenuto contro la mia stessa persona subito dopo eletto. Una nota di stile però la debbo riconoscere al Sindaco Dipietro, quando all’atto della consegna dei registri di cassa al Comune, dichiarò a Tele Enna che era soddisfatto di avere ricevuto i conti in regola e un bilancio del comune positivo dal Sindaco Garofalo: Proprio così, detto davanti una telecamera e mandata in onda integralmente.

Non mi sono strappato le vesti quando è stato eletto. Non è la prima volta che perdo una competizione elettorale. Ho incassato la botta e, insieme al partito, alla Direzione Cittadina del PD e allo stesso candidato Crisafulli che ha subito chiamato al telefono il neoeletto Dipietro per congratularsi, abbiamo delineato un’opposizione costruttiva a favore della città, non certo per compiacere la non eletta Campanile e l’eletto Dipietro; ma per il bene della Città di Enna. La nostra città, quella che avete ridotto a topi, branchi di cani e vasi inutili in mezzo alle strade, contravvenzioni e spazzatura. Perché non riaprite l’Ecopunto? perché non si è fatta la Settimana della Cultura? I dieci giorni dello sport? Perché un’estate senza piscine? Perché il bilancio solo a settembre? Perché il parere a maggioranza dei revisori? Perché nel Patto per la Sicilia prendiamo un quarto del comune di Troina e per giunta con la gran parte delle somme determinate da enti diversi dal Comune? Perché non ridate l’acqua pubblica come vi eravate proposti in campagna elettorale? Perché non avete speso due milioni di euro per la città ora che lo Stato nazionale lo consentiva? Perché la provocazione continua? Perché non la finite di fare i bimbi capricciosi? Perché non la finite e basta?

Ho giocato solo da bambino a calcio; mi dicevano che non era cosa mia. Ero troppo scarso.

Ci ho provato un paio di volte, mi bocciavano.

Ho rinunciato.”

Paolo Garofalo

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