Cultura

“Gli scomparsi”, il nuovo libro di Maria Grazia Calandrone

Foto Calandrone 2

La nuova raccolta di poesie di Maria Grazia Calandrone, Gli Scomparsi – storie da Chi l’ha visto? (LietoColle, 2016 – Collana Gialla Oro) – è da considerarsi, secondo l’opinione della stessa autrice, il frutto di un incontro con alcune vite uscite dal museo dinamico dello schermo televisivo, e di una trasmissione in particolare: Chi l’ha visto?.

In parte è così, nel senso che non si può fare finta, quando la faccia più cruda della realtà incontra la poesia, che tutto rimanga fedele all’idea di partenza.

La poesia viene da dentro, attraversa misteri e verità di chi scrive, è cosa ben diversa, insomma, della cruda realtà.

La realtà, alla fine, qui viaggia sì su un binario unico, ma con un carico di vite sgravate da pesi e immerso nei colori cupi del dramma:

Copertina Calandrone

Le scarpe non vennero ritrovate./ Ma la luce batteva coitale sul corpo della ragazza/ cristallizzato nella testimonianza./ Tra gli occhi e il ventre/ tracce di lavatoio – un percorsi a ritroso per stabilire gli alibi./ Il portone risultò chiuso con molte mandate.// Ardeva come un ‘ostia nella materia/ lacrimale del tardo pomeriggio – con il capo impigliato tra gli arbusti/ ela pervicace ripetizione dei giri. Per cause sconosciute/ non ha potuto compiere i suoi anni/ qualsiasi funzione avessero singolarmente ma un immobile/ addio alla bellezza del mondo/ riscaldava la fibra che resiste/ grido di gioia del corpo senza dolore,” (Non avrai che la vita

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