Cronaca

Giornata mondiale della povertà: l’impegno della Croce Rossa Italiana

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La Croce Rossa Italiana su tutto il territorio nazionale svolge costantemente un lavoro enorme a favore delle persone senza dimora e nel sostegno alle famiglie in difficoltà. In particolare, per queste ultime, la CRI, grazie alla sua capillarità sul territorio, offre pacchi viveri, medicinali, prodotti per l’infanzia, occhiali, cure mediche, supporto per il pagamento delle bollette, materiale scolastico per i bambini.

Inoltre entro dicembre saranno 400 i volontari specializzati, in grado quindi di andare oltre all’assistenza di base, e accompagnare persone senza dimora nel reinserimento sociale. In occasione della “Giornata Mondiale contro le Povertà”, e a fronte di un numero di senza dimora più elevato di quello registrato in altri Paesi la Croce Rossa Italiana ricorda quanto, le iniziative umanitarie e i progetti sociali dedicati a queste persone, nel nostro Paese, siano estremamente limitati.

povertaSono 2300 gli assistiti nel 2015 da circa 1700 volontari di Croce Rossa, impiegati tra unità mobili di strada, assistenza notturna e nella distribuzione di pasti, per un totale di circa 190.000 interventi.

Dall’inizio dell’anno a oggi la Croce Rossa Italiana ha formato 204 volontari specializzati nei Corsi di formazione di “Operatore specializzato per persone senza dimora” (Os. PSD), ed entro dicembre è prevista l’attivazione di nuovi corsi per la formazione di ulteriori 200 volontari.

Questo impegno è stato possibile grazie al sostegno e alla fruttuosa partnership con Land Rover Italia e il progetto “Strade della Solidarietà”, che prevede tra le altre attività, anche la formazione di nuovi volontari specializzati che non si limitino, nel loro intervento, a ridurre il danno della vita in strada, ma accompagnino piuttosto le persone senza dimora verso tutti quei servizi cui hanno diritto, fino alla piena inclusione sociale.

L’importanza della formazione dei volontari per progetti di inclusione attiva, è in linea su quanto indicato nelle Linee di indirizzo per il contrasto alla grave emarginazione adulta in Italia del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, affinché gli interventi siano in grado di affrontare la complessità dei bisogni secondo una logica centrata sulla persona e di integrazione tra i diversi servizi.

Le storie

Chiara, 23 anni, parla dell’attività svolta in stazione a favore dei senzatetto, significativa sia per la sua esperienza in Croce Rossa che per la sua vita personale: “Con un approccio semplice e diretto, fatto di parole gentili, rassicuranti, coperte e qualche tazza di tè, siamo riusciti anche solo per una notte a fare compagnia a delle persone in difficoltà e a non farle sentire abbandonate. È un’attività in cui mettiamo in gioco la nostra sensibilità e il nostro calore umano, in un contesto in cui la semplicità risulta il valore più prezioso.”

Maria, 25 anni, ricorda la gioia negli occhi di chi la accoglie tra accampamenti di fortuna. Parla estasiata della generosità di chi non ha nulla e riesce a condividere tutto: “La cosa che più mi ha colpito è l’aiuto reciproco che si danno tra di loro, ogni giorno, per sopravvivere”.

Chiara, 22 anni, ha voglia di fare molto di più: “Bisognerebbe incrementare le attività a favore dei meno abbienti perché le richieste sono davvero tante. È bello lavorare insieme, volontari giovani e non. È un’esperienza che resta impressa nella memoria, dura quanto importante.”

Daniele, 26 anni, racconta la sua prima esperienza durante un turno a sostegno delle persone senza fissa dimora: “Giravamo per vari punti della città percorrendo delle tappe: una sorta di appuntamento fisso dove tutti sapevano di poterci trovare. Ad ogni tappa ci fermavamo e davamo a chi ne aveva bisogno un panino, una maglietta o una bottiglia d’acqua. Già a metà serata, però, era diventato chiaro che non ci limitavamo soltanto a fare questo. Quella che poteva sembrare nient’altro che una distribuzione materiale, in realtà, era un’opportunità. L’opportunità di superare una distanza, conoscendo finalmente la storia di tanti volti nella folla. Lì ho capito che prendersi cura di qualcuno supera il soddisfacimento dei bisogni primari. Vuol dire avere una voglia sincera di conoscere la sua storia, di sentire quello che ha da dire, di capirlo e, così facendo, di abbattere l’indifferenza”.

Andrea dice: “Offrire qualcosa di caldo da bere, un paio di dolcetti, dare una coperta a chi ha freddo, fare quattro chiacchiere in compagnia, anche solo per pochi minuti. Sono tutti semplici gesti che, al di là della loro funzione pratica, assumono un grande significato per le persone che ricevono queste piccole attenzioni. Per loro nulla è dato per scontato. Così sentono di non essere del tutto abbandonati nella difficile vita che si ritrovano a condurre e che anche a loro, ogni tanto, è concesso qualche momento di serenità.”

Federica afferma che: “È incredibile quanto un servizio del genere possa condizionarti la giornata. È incredibile quanto possa essere importante un sorriso o un semplice “grazie” detto con il cuore. È indescrivibile ciò che provo ogni volta che torno a casa. Quando iniziano a chiamarti per nome, a chiederti consigli, a riconoscerti. Non c’è soddisfazione più grande.”

Cristina ribadisce: “Unità di strada….noi, volontari di Croce Rossa Italiana, UNITI per portare un po’ di cibo e qualche parola di conforto a chi ne ha bisogno, ma soprattutto per ricevere il riconoscimento più grande: un sorriso!”

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