La Sicilia è in piena emergenza. Sono passati quasi 3 mesi dal crollo del viadotto Himera che ha spezzato in due l’isola, rendendo difficoltosi i collegamenti per i cittadini e mettendo in gravissima difficoltà il lavoro degli autotrasportatori. I lavori non sono ancora iniziati e i tempi per il ripristino della normale viabilità sull’autostrada Palermo-Catania si profilano lunghissimi.
Oggi, 7 luglio, alle 11:30, si sono dati appuntamento proprio all’imbocco del viadotto, gli autotrasportatori e i cittadini siciliani, per manifestare contro una situazione lontana dall’essere risolta. Presente alla manifestazione anche il coordinatore regionale di Forza Italia, Vincenzo Gibiino, insieme a Ugl, Anav, Aias, Confartigianato Trasporti, Fai Confcommercio, Somaac, Cifa e Sicet.
Dure le parole di Giuseppe Messina, responsabile Ugl Sicilia: “Dal 10 aprile ad oggi, a quasi tre mesi dal crollo del pilone del viadotto abbiamo assistito solamente al penoso valzer delle parole ed uno scontro tutto dentro il Pd. Chiediamo un cambio di passo repentino e soluzioni concrete che portino alla realizzazione dell’opera. Servono interventi immediati, concreti e non più rinviabili. La Sicilia non può affossare definitivamente per l’incapacità dei governi nazionale e regionale di affrontare l’emergenza”.
Presente alla manifestazione anche Vincenzo Figuccia, vicecapogruppo di Forza Italia all’Ars. “Protesto sul posto insieme al coordinatore regionale Vincenzo Gibiino – commenta Figuccia – contro la vergogna dei piloni dell’autostrada A19 e per chiedere di rimediare al dramma della Sicilia spezzata in due. Intendiamo protestare contro l’interruzione e dire basta ai governi Pd, regionale e nazionale. Se un fatto simile fosse accaduto in altre parti d’Italia avremmo già assistito all’intervento dei caschi blu. Dal 10 aprile ho iniziato questa battaglia che continuerà fino a quando il ministro alle infrastrutture non troverà soluzioni concrete che portino alla realizzazione dell’opera. Vogliamo interventi immediati, concreti e non più rinviabili”.
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