Politica

Tre candidati, forse quattro: il centrosinistra si avvicina verso storica sconfitta

pd-contro

“Alla luce della particolare legge  elettorale in vigore, il proliferare di candidature nel centrosinistra avrà come conseguenza non una maggiore rappresentanza democratica, ma  la consegna della Regione nelle mani della destra o del Movimento 5 stelle, o peggio la totale ingovernabilità”. Lo scrive su Facebook  Michele Anzaldi, deputato del Partito democratico, a proposito della  Sicilia.

”Se il centrosinistra si divide le decisioni di governo per i  siciliani le prenderanno per i prossimi cinque anni o una destra  guidata dal populismo estremo di stampo salviniano o la totale  inadeguatezza del partito di Grillo, che sta devastando tutte le  amministrazioni italiane dove governa, compresi i pochi comuni  siciliani dove hanno eletto loro sindaci”, prosegue il deputato del  Pd.

“Nel momento in cui il centrodestra si è unito, intorno a una  candidatura che proviene dal mondo dell’estrema destra con Forza  Italia che rinuncia dalla guida della coalizione, se il campo del  centrosinistra si presenta con 3 o 4 candidature, la conseguenza sarà  una pesante sconfitta”, sottolinea ancora Anzaldi.  “Persone perbene e oneste come Claudio Fava e il  governatore uscente Crocetta vogliono, giustamente, far pesare le loro istanze. Ma sono sicuri che il modo migliore per farlo sia aggiungere  altre candidature alla competizione di novembre?”, chiede il deputato dem.        ‘

‘Il Pd sostiene il progetto civico del rettore di Palermo Micari, non ha schierato un suo esponente, proprio perché la priorità deve andare  alla proposta di governo e a allargare il più possibile l’apertura ad  altri soggetti -sottolinea ancora Anzaldi-. E l’unico candidato che  non proviene dall’Ars, che non si è mai candidato prima, ma che  conosce la macchina pubblica e ha una visione internazionale della  Sicilia. Una scelta coraggiosa, che sacrifica tante personalità del  partito che in questi anni hanno lavorato, ma che rischia di non  bastare se il campo delle forze democratiche e moderate si divide”.  “C’è il rischio che nessuno arrivi al premio di maggioranza e abbia i  numeri per governare. La guida politica della Regione Sicilia, quindi, sarebbe gettata nell’indecisione e nell’ingovernabilità. Forse,  qualcuno a sinistra punta proprio a questo. Di certo, non può puntarci chi fa parte della sinistra di governo e ha a cuore il destino dei  siciliani”, conclude Anzaldi.

“Il tema delle alleanze e della  candidatura a presidente della Regione siciliana del centrosinistra  continua a dividere i potenziali alleati di un cartello democratico e  di sinistra che può essere vincente per dare ulteriore slancio alle  politiche di risanamento, di sviluppo e coesione avviate in questi  anni. Per amore dell’unità non ho riproposto l’automatismo della mia  ricandidatura, ma il percorso per un confronto unitario e democratico  su programmi e candidati”. A dirlo è il governatore siciliano, Rosario Crocetta, lanciando un appello alle forze democratiche progressiste e  di sinistra. Nei giorni scorsi il governatore durante una conferenza  stampa convocata a Palermo è tornato a chiedere le primarie da  svolgersi, secondo la sua proposta, il 17 settembre.        ”

Mi addolora pensare che le forze a sinistra del Pd abbiano già scelto un percorso separato – aggiunge -. Ho sempre pensato all’unità come un grande valore e come presupposto essenziale per portare avanti i  processi di rinnovamento della società. Io non ho mai detto ‘O me o  nessun altro!’. Ho detto piuttosto: ‘Confrontiamoci, diciamocele  tutte, rimarchiamo le nostre diversità, ma diamo un senso forte a ciò  che ci unisce: il sogno di liberazione della Sicilia, bloccando il  ritorno dei potenti di sempre al governo della regione o che la  regione finisca in mano di soggetti incapaci di ogni azione di  governo’. Unità, unità, unità dentro un percorso di primarie  democratiche. Spero tanto che la sinistra aderisca” conclude Crocetta.

(Loc/AdnKronos)

In alto
Facebook Auto Publish Powered By : XYZScripts.com