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60 anni fa la morte di don Gnocchi, padre dei mutilatini

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Don Gnocchi sacerdote, cappellano militare, “padre dei mutilatini”, apostolo del dolore innocente, angelo dei bimbi, Beato. E’ questa la straordinaria parabola che ha scandito l’opera di don Carlo Gnocchi, di cui questa domenica, 28 febbraio, ricorre il 60.mo anniversario della morte. Amedeo Lomonaco ripercorre,  le principali tappe della sua vita:

Don Carlo Gnocchi nasce a San Colombano al Lambro, in provincia di Milano, il 25 ottobre 1902. Rimasto orfano del padre all’età di cinque anni, si trasferisce nel capoluogo lombardo con la madre e i due fratelli, Mario e Andrea, morti di tubercolosi nel 1909 e 1915. Nel 1925 viene ordinato sacerdote. Il cardinale Ildefonso Schuster, nel 1936, lo nomina direttore spirituale dell’Istituto Gonzaga dei Fratelli delle Scuole Cristiane.

Gli anni della guerra
Nel 1940 don Gnocchi si arruola come cappellano volontario nel battaglione “Val Tagliamento” degli Alpini, con destinazione il fronte greco-albanese. Terminata la campagna nei Balcani, riparte per il fronte, in Russia, con gli Alpini della Tridentina. Nel gennaio del 1943, durante la drammatica ritirata del contingente italiano, viene salvato ormai allo stremo delle forze.

Don Carlo “padre dei mutilatini”
In questa tragica esperienza, assistendo gli Alpini feriti e morenti, nasce in don Gnocchi l’idea di realizzare una grande opera di carità che troverà compimento dopo la guerra. Ritornato in Italia nel 1943, viene arrestato dalle SS con l’accusa di spionaggio. A partire dal 1945, comincia a prendere forma concreta il progetto di aiuto ai sofferenti e don Gnocchi diventa il “padre dei mutilatini”.

La Fondazione Pro Juventute
Nel 1951 nasce la Fondazione “Pro Juventute”, per minori e invalidi di guerra. Nel 1955 cominciano i lavori per la Creazione di un centro riabilitativo, di cui don Carlo non vedrà la fine dei lavori. Queste le sue parole prima dell’inizio dell’opera:

“Vogliamo creare un centro che contempli tutta la personalità umana; un centro sociale, un centro che rimetta l’uomo nella sua piena attività. Dando il via a questi lavori, noi intendiamo dare più che una realtà materiale, una realtà spirituale a questi bimbi”.

La morte e la beatificazione
Don Gnocchi muore il 28 febbraio 1956. I funerali sono celebrati dall’allora arcivescovo di Milano, Giovanni Battista Montini, che nel 1963 salirà al soglio pontificio con il nome di Paolo VI. L’ultima sua volontà è la donazione delle cornee a due ragazzi non vedenti. Don Gnocchi viene beatificato il 25 ottobre del 2009. All’ Angelus, Papa Benedetto XVI sottolinea che “la sua opera ha continuato a svilupparsi ed oggi la Fondazione Don Gnocchi è all’ avanguardia nella cura di persone di ogni età che necessitano di terapie riabilitative”.

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