L’Analisi del voto: editoriale di Mario Antonio Pagaria
Debacle del Partito Democratico o meglio del Renzismo. Nonostante ciò, con un’arroganza che ricorda tanto il trincerarsi di “qualcuno” dentro un bunker, prima della disfatta totale, l’ormai “decaduto” e delegittimato capo del Pd, con arroganza, al limite del grottesco, pretende di dover dettare ancora la linea politica fallimentare che ha finora dettato. Dall’altro lato, un altro uomo che sembra aver perduto completamente ogni contatto con la realtà, nonostante il suo partito sia arrivato secondo (nel quale egli era incandidabile), si è autoproclamato con estrema arroganza e presunzione, il “regista” della Destra. È una vera e propria forma di mancanza di rispetto verso l’on. Salvini e la Lega, i cui elettori hanno riconosciuto vere guide della coalizione.
È ancora una volta l’analisi del voto che, buona parte dei Mass Media , ancora asserviti al “Sistema” , fa, rivelandosi sociologicamente infondata, avara ma soprattutto offensiva verso i milioni di italiani che hanno dimostrato di ragionare con la propria testa e non con quella delle televisioni e dei giornali di Regime. Questi ultimi hanno attribuito un significato estremamente qualunquista al voto di milioni di italiani, tacciandoli, ancora una volta, di ignoranza sociale e politica, poiché, secondo loro, avrebbero votato tutti Il Movimento Cinque Stelle perché lo stesso avrebbe promesso il reddito di cittadinanza e la Lega perché avrebbe garantito di cacciar via indiscriminatamente, tutti gli extracomunitari dal suolo nazionale. Nulla di più errato. E ancora una volta questa gratuità di giudizio verso gli elettori italiani, sia meridionali, sia settentrionali, ma soprattutto verso il ceto medio della popolazione, si ritorcerà verso una maggiore disaffezione verso le grandi televisioni e la grande stampa che avranno un forte ed ennesimo effetto boomerang da queste prese di posizione. Già, perché, sia i Cinque Stelle, sia la Lega hanno imperniato le rispettive campagne elettorali su tematiche importanti come ad esempio la promessa di una Sanità più equa, la soppressione della legge Fornero, della c.d. Buona Scuola, su tematiche ambientali e la conseguente proposta di ricerca di energie alternative. No! Bisognava attaccare il risultato elettorale sul cosiddetto “populismo” che è un termine la cui accezione è soltanto negativa.
Ma la macchina della Storia ormai si è messa in moto e, difficilmente, certa stampa e certa politica, potranno fermarla e fermare il nuovo che avanza. Come ha detto Di Maio, la Terza Repubblica ormai è iniziata ed è impossibile agli umani bloccare un processo storico. Altra puntualizzazione: l’elettorato di Lega e Cinque Stelle non è composto solo da disoccupati e studenti ma anche da tanti professionisti e imprenditori. Solo per ricordarlo a chi fa certe analisi, basandole su una Sociologia spicciola, molto spicciola e con una Metodologia di Ricerca poggiata su criteri volutamente sbagliati. Fatta questa breve distinzione, non sappiamo come andrà a finire. Non abbiamo la verità in tasca: ma se qualcuno si è messo in testa di bloccare o invertire il processo di cambiamento, noi pensiamo , sin d’ora,che sta per fare un enorme buco nell’acqua: forse potrà soltanto rallentarlo.
Un incarico a Salvini nell’ambito del fallito Berlusconismo potrà portare soltanto ad una flessione della Lega così come un incarico a Di Maio nell’ambito di un sostegno del fallito Pd potrà portare soltanto ad una flessione del Movimento Cinque Stelle. Forse sbagliamo, ma definiteci pure gli antesignani di una teoria che vede, forse non subito, ma in un prossimo futuro, un possibile governo Movimento Cinque Stelle-Lega. È l’unico modo per uscire dall’impasse e per risollevare l’Italia. Mario Antonio Pagaria