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Piazza Armerina: On. Venturino “Non alimentare clima di intolleranza”

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Piazza Armerina – “Gli accadimenti di piazza Boris Giuliano, enfatizzati oltre il dovuto, vanno derubricati ad episodi di intemperanza giovanile a cui i nostri giovani non sono estranei, ma non possono e non devono diventare pretesto per creare lacerazioni che non hanno ragione di esistere”. Lo afferma il vice presidente vicario dell’Ars Antonio Venturino che sottolinea come “vada fatta, inoltre, chiarezza sull’episodio di protesta, sfociato in reazioni violente da parte dei migranti accolti nelle strutture in zona Santa Croce, rispetto ai quali sarebbe opportuno che il sindaco convocasse i gestori della struttura per verificare le ragioni che hanno causato una tensione così acuta. E comunque – aggiunge Venturino – su questo tema serve buon senso, gli episodi di intolleranza e scontro di culture che stanno avvelenando il clima sociale e alimentando tensioni in diverse località, compresa la città di Piazza Armerina, come siciliani non ci appartengono”.

 Venturino, che esprime solidarietà e sentimenti di vicinanza agli agenti di PS coinvolti nel sedare le intemperanze, non fa sconti: “Se ci sono stati reati – incalza – è giusto che gli autori vengano puniti”.

“In questo contesto – aggiunge Venturino – va stigmatizzata la diffusione di un manifesto pubblicitario del prossimo Palio dei Normanni nel quale sullo sfondo è evidenziata una moschea in fiamme, simbolo la cui interpretazione può essere percepita come una provocazione dai fedeli dell’Islam”.

 “Chiedo, infine, più senso di responsabilità alle “stelle nascenti” della politica locale – dice Venturino –  le cui legittime aspirazioni elettorali non possono far leva in modo surrettizio sul risentimento dettato dal disagio economico e sociale delle fasce di popolazione più deboli. Per quanto mi riguarda sono disponibile per qualsiasi iniziativa connotata da senso civico tesa ad intessere un dialogo tra i nostri concittadini, i soggetti che si occupano dell’accoglienza, i mediatori culturali e le istituzioni per far sì che questo fenomeno epocale possa essere occasione di arricchimento e di scambio”.

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