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Unimpresa: la Consip distrugge le piccole e medie imprese del sud

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La Consip la panacea di tutti i mali afferenti la spesa pubblica. Così ci è stata proponinata negli anni passati. E invece oggi scopriamo che non è così. Secondo l’ultima analisi di Unimpresa proprio la Consip ha assestato un danno veramente enorme alle aziende del sud e in particolare a quelle siciliane. Infatti non disponendo nell’isola di ditte molto grosse il mercato elettronico nazionale finisce per agevolare le aziende più grandi che quasi sempre hanno residenza al nord. Non solo ma il mercato che prima era prettamente locale e che dava da vivere alle aziende familiari, molto presenti in Sicilia, oggi invece è solo ad appannaggio di grosse ditte del nord. “Non esce una norma o un provvedimento – dice Salvatore Puglisi dirigente interprovinciale di Unipresa En-Cl – che non agevola la grande imprenditoria del nord. Non una agevolazione o un contributo per far crescere le nostre aziende”. Da qui si spiega come il territorio negli ultimi anni si sta desertificando con una velocità impressionante. “I giovani – conclude Puglisi – non hanno la capacità economica di proporre investimenti tali di stare sul mercato elettronico alla pari con aziende del nord e quindi dopo uno o due anni di sopravvivenza ecco la fine”. Ma la Consip ha anche bucato rispetto un secondo aspetto, l’economicità della spesa. Ultimi dati dicono che la spesa trasferita nel 2009 era di 11,09 miliardi di euro nel 2015 è passata a 40,1 miliardi di euro. In breve  la spesa pubblica trasferita è aumentata in 6 anni di ben 3,6 volte, in percentuale vuol dire più 24 % l’anno.  La Consip detta i tempi della spesa pubblica con la gestione del 5 % del totale. Con questa soluzione lo Stato intendeva combattere tangenti e corruzione ma ha creato una poderosa macchina che produce desolazione fra le piccole e medie imprese.

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