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Talìa: Nivica! Incontro artistico culturale presso Talìa di Gallier Art Leonforte

Foto Talia Art

Sabato 14 gennaio appena trascorso, presso il salottino “Talìa” di Gallier Art Leonforte, di cui è presidente la pittrice Giusy Grasso, sito a Leonforte in corso Umberto 297, alla presenza di poeti, pittori, scultori, musicisti, belle signore, si è svolta una lietissima e ben riuscita serata all’insegna dell’arte e della cultura vertente sull’attualissima tematica “Talìa: Nivica”.

Il tutto impreziosito da una mostra permanente di pittura e scultura di bravi artisti locali quali Giusy Grasso, Pino Calì, Sara Raimondi, Carmelo Vella Cinzia Assennato, Damiana Mangione, Giovanna Abbate, Giuseppe Apa, Giusy Grasso, Graziana Giunta, Iole Notarstefano, Maria Ventura, Michele Mangione, Ornella Salamone, Rocco Paci, Simona Scicchitano, di bijoux artistici, installazioni di riciclo-creativo, con poesie recitate e “cunti” raccontati da autori locali.

Foto Talia Art.La riunione ha preso spunto da una espressiva poesia sulla neve di Emily Elizabeth Dickinson, poetessa statunitense tra i maggiori lirici del XIX secolo, dal titolo “Il cielo è basso”, che per la sua bellezza e attualità integralmente qui di seguito riportiamo:

Il cielo è basso, le nuvole a mezz’aria, un fiocco di neve vagabondo fra scavalcare una tettoia o una viottola non sa decidersi. Un vento meschino tutto il giorno si lagna di come qualcuno l’ha trattato; la natura, come noi, si lascia talvolta sorprendere senza il suo diadema”.

Dopo aver approfondito la tematica sull’abbondante nevicata di questi giorni, che ha fatto rivivere, specialmente ai più anziani dei soci presenti, il lontano ma mai dimenticato loro passato, quando le nevicate ogni anno, puntuali e abbondanti, si protraevano per diversi giorni formando durante la notte abbondanti cumuli di neve, al risveglio i moccoloni sulle tettoie e sui balconi penzolavano minacciosi in attesa di cadere, e allora, quali bambini o alunni in festa anche da grandi, si amava fare delle palle di neve che ci si lanciava l’uno contro l’altro fino a stancarsi, si costruivano dei grandi pupazzi con delle pipe di legno a significare la lotta mai cessata contro la paura e le avversità atmosferiche e si auspicava come prossimo il risveglio della natura e il ritorno alla normalità della vita paesana.

Al termine della rigenerante, festosa riunione serale, con canti, cunti e recita di belle poesie, è stata realizzata una bella nevicata di colore su una bella tela bianca coinvolgendo non solo gli artisti ma anche il pubblico partecipante.

Giuseppe Sammartino

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