Cronaca

Madre avvelena le due figlie piccole e poi tenta il suicidio

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Tragedia a Gela, dove una madre, Giuseppa Savatta, ha ucciso le sue due figlie, Gaia e Maria Sofia, di sette e nove anni, avvelenandole, e ha tentato il suicidio. È accaduto nel centro storico di Gela, in via Passaniti, a pochi metri dalla chiesa Madre. Sul posto sono giunti i carabinieri, oltre al procuratore Fernando Asaro e al pm di turno Monia Di Marco.

La donna, 41 anni, avrebbe fatto ingerire candeggina alle piccole e ha inoltre tentato di avvelenarsi ingerendo lo stesso liquido provando poi a gettarsi dal balcone della casa in cui è avvenuta la tragedia. Giuseppa Savatta, moglie di un ingegnere, si trova ora ricoverata all’ospedale di Gela.

A fare la macabra scoperta è stato proprio il padre delle piccole, Vincenzo Trainito, rientrato da lavoro intorno alle 13. L’uomo è riuscito a bloccare la moglie poco prima che si lasciasse cadere nel vuoto dal secondo piano della palazzina monofamiliare in cui vivono. I corpicini delle due bambine, 9 e 7 anni, sono stati trovati distanti l’uno dall’altro: uno nel corridoio e l’altro nella camera da letto. I carabinieri stanno tentando di ricostruire le modalità con cui la donna avrebbe agito.

Giuseppa Savatta è un’insegnante precaria: da circa un mese aveva preso servizio come insegnante di spagnolo nella scuola media Ettore Romagnoli di Gela. In ambiente scolastico la descrivono come una donna “molto gentile, disponibile e a modo”. I vicini di casa ricordano le due bimbe, che frequentavano un istituto privato della città, uscire ogni mattina da casa con la madre per andare a scuola.

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