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Libia: Liberi con un blitz Gino Pollicardo e il piazzese Filippo Calcagno

calcagno

Piazza Armerina – Sono stati liberi con un blitz Gino Pollicardo e Filippo Calcagno, i due tecnici della Bonatti rapiti con Fausto Piano e Salvatore Failla uccisi ieri a Sabrata. I due tecnici sarebbero in mano alla polizia locale e presto saranno trasferiti ‘zona sicura’ e presi in consegna da agenti italiani che li riporteranno in patria. La liberazione è uno sviluppo dei tragici fatti dell’altro ieri che hanno portato all’uccisione degli altri due sequestrati

A darne la conferma dell’azione, il capo del Consiglio militare di Sabrata, Altaher Algrabli. Il miliziano ha sostenuto che il raid ha causato nove vittime tra cui due donne kamikaze. Pollicardo e Calcagno erano tenuti “in un immobile vuoto e sono stati trovati da una pattuglia del Consiglio militare la quale ha cacciato il gruppo che li deteneva”. Dopo un inseguimento, “sono stati uccisi tre uomini e poi due donne hanno attivato le loro cinture esplosive e sono rimaste uccise, come anche tre bambini che erano con loro”

“Sono Gino Pollicardo e sono qui con il mio collega Filippo Calcagno. Siamo in un posto sicuro, in un posto di polizia qui in Libia. Stiamo bene e speriamo di tornare urgentemente in Italia perché abbiamo bisogno di ritrovare la nostra famiglia”: questo il testo del primo video diffuso dei due ostaggi italiani in Libia. Aggiunge Calcagno: ci stanno trattando bene”.

FILIPPO CALCAGNO, 65 anni, di Piazza Armerina, in provincia di Enna è uno dei due ostaggi liberati. La famiglia del tecnico, sposato e padre di due figlie, risiede nel comune siciliano. Calcagno, il più anziano dei quattro sequestrati in Libia, ha lavorato diversi anni all’estero prima con l’Eni poi con la Bonatti. Il tecnico è stato liberato, insieme a Pollicardo.

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