Cronaca

Leonfortese appena scarcerato nuovamente arrestato dalla Polizia

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Nel pomeriggio di ieri, gli uomini del Commissariato di P.S. di Leonforte, diretti dal Commissario Capo Alessio Puglisi, hanno tratto in arresto GALLETTA Giovanni, leonfortese classe 1962,  resosi responsabile del reato di detenzione clandestina di armi comuni da sparo e detenzione illegale di  un’arma e di numerose cartucce di vario calibro.  

Gli agenti notificavano al GALLETTA – in atto sottoposto al regime degli arresti domiciliari presso la propria abitazione per il reato di porto illegale di armi da sparo e armi bianche, reato per il quale era stato tratto in arresto, sempre dal Commissariato di Leonforte, appena venerdì scorso – l’ordinanza del Giudice per le indagini preliminari che ne disponeva la scarcerazione, disponendo al contempo la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza e in quello in cui svolge attività lavorativa.

IMG_20160824_090209_1472022363122Giova premettere che  di seguito all’arresto di venerdì scorso gli agenti del Commissariato, avendo il  fondato sospetto che il GALLETTA potesse detenere altre armi presso le abitazioni di alcuni parenti e amici, si attivavano per verificare tale sospetto; in particolare le risultanze investigative permettevano di appurare che il GALLETTA aveva la disponibilità di diversi immobili, di cui deteneva anche le chiavi.

Per tali motivi i poliziotti, subito dopo aver notificato l’ordinanza al GALLETTA procedevano a effettuare alcune perquisizioni presso tali siti.

Nel corso delle perquisizioni venivano rinvenute: una rivoltella calibro 44, con tamburo a cinque colpi, senza matricola; una rivoltella con tamburo a sei colpi, senza marca e numero di matricola; una rivoltella calibro 38, con tamburo a sei colpi, nonché 79 cartucce di vario calibro.

Pertanto, alla luce dell’attività di indagine, il GALLETTA, meno di due ore dopo la scarcerazione  veniva nuovamente arrestato in flagranza di reato, e su disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna, che coordina le indagini nella persona del dott. Francesco Lo Gerfo, il medesimo veniva nuovamente posto agli arresti domiciliari presso la sua abitazione.

 

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