Politica

Spari contro il centro migranti di Pietraperzia: “dove sta il bene e dove il male?”, di Mario Antonio Pagaria

Rimaniamo esterrefatti nell’apprendere dall’Ansa la notizia che alcuni colpi di arma da fuoco sono stati sparati all’indirizzo del centro che, da qualche giorno, ospita i migranti, a Pietraperzia. Non si capisce più nulla:questi fatti,  i fatti di Macerata, esecrabili sia per chi ha commesso l’atroce delitto della donna fatta a pezzi, sia per chi, come in un Far West, , si è messo a sparare all’impazzata contro uomini, e sottolineiamo, uomini, la cui unica colpa è quella di essere immigrati in Italia, danno molto da pensare.Qui non si vuole parlare di fascismo né di comunismo, poiché entrambi hanno rappresentato e rappresentano, a nostro modestissimo avviso, dei mali assoluti per la società, dei parossismi che la storia, ancor prima di noi ha già condannato. Ma che vi sia una recrudescenza del male, su questo non v’è dubbio. La Chiesa, riteniamo, abbia enormi responsabilità, poiché, purtroppo, al di là di sterili proclami su una Misericordia, spesso inflazionata e strumentalizzata, nulla sta facendo, soprattutto in Italia, per richiamare i cattolici verso le proprie responsabilità. Non si capisce più dove stia il bene e dove stia il male.

Si sta instaurando una Babele dove tutto e il contrario di tutto sono ritenuti ammissibili. Non si capisce, ad esempio, se quella che viene, in maniera assolutamente ortodossa, definita “Impresa sociale”, ovvero la gestione degli immigrati, sia un “Business” per associazioni o movimenti corollario della Chiesa o se sia, ció che legittimamente deve essere, ovvero un esercizio della Carità, quindi “L’amore che, secondo il concetto cristiano, unisce gli uomini  attraverso le opere di misericordia” (cit. Dizionario Treccani). Ma va sottolineato anche che queste strutture di accoglienza, sempre facenti capo alla cosiddetta “Impresa sociale”, sono gestite anche da laici. Dove vogliamo arrivare? È presto detto, ci poniamo e vi poniamo un interrogativo? Questa crociata contro il razzismo che sicuramente dai più è veramente sentita, da altri è strumentalizzata per fini affaristici? A questo punto, il prossimo 4 marzo ci pone davanti a scelte delicatissime: a chi dare il nostro voto?

Al Centrodestra che al suo interno annovera elementi razzisti fra i più biechi e al suo leader che tra una promessa e un’altra è saldamente alleato con i diffusori di tali idee e, nello stesso tempo, parla di un Gentiloni bis? Da pensarci seriamente! Ad un Pd, nel quale il suo leader parla di assunzione di 10000 poliziotti e carabinieri l’anno come fossero caramelle, ma, nello stesso tempo, sapendo che il suo partito, probabilmente sarà sconfitto, avrebbe già pronta sottobanco l’alleanza con Berlusconi, quindi con la Lega e i suoi seminatori di odio? Questi Signori ci ricordano tanto il famoso detto toscano de “I ladri di Pisa”. Rimane il Movimento Cinque Stelle e Liberi e Uguali. Il primo, non si capisce chiaramente cosa voglia fare, perché oggi ne dice una e domani un’altra ma votarlo, significa voler rompere con lo “Status quo”. Il secondo, è altrettanto interessante, perché, salvo possibili inversioni di tendenza, rappresenta un voler “Rompere le uova nel paniere” verso i progetti renziani. Le altre organizzazioni politiche sono solo “partitini cuscinetto” che non fanno testo. Un fatto è certo: è vero, l’Italia sta avendo una recrudescenza di “Destrismo” ma da qui ad una prossima “Notte dei cristalli”, come qualcuno vorrebbe far credere, ce ne corre. Comunque vada, buona fortuna a tutti. Per decidere chi votare ne abbiamo proprio tutti molto bisogno.

Mario Antonio Pagaria

 

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