Cultura

Si è conclusa a Firenze l’olimpiade “Trisome Games”, evento dedicato ai soggetti Down

sindrome down

 

Nella manifestazione, alla quale hanno partecipato 35 paesi, gli atleti con trisomia 21 si sono confrontati in discipline quali lo judo, tennis, calcio, tennis da tavolo, atletica. La bellissima manifestazione da voce a chi “non ha voce”, a chi è per molti è un peso ed è scartato da tutti gli ambienti sociali.  Questo viene dimostrato dal fatto che in molti paesi non esiste una progettualità atta a migliore la vivibilità dei Down e perlopiù si affida alla diagnosi prenatale per consigliare l’aborto. In Francia,  per questa “cultura dello scarto” come l’ha definito Papa Francesco,   è stato vietato un spot pubblicitario dove alcuni bambini con Trisomia invitavano le future mamme ad accogliere l’eventualità di un bambino Down perché  bambino come tutti gli altri in grado di sorridere, parlare, andare a scuola, lavorare e abbracciare mostrando un affetto dolcissimo e particolarissimo. Più del 90% delle mamme alle quali viene diagnosticato al concepito una trisomia ricorrono all’aborto  senza che vi sia una presa di coscienza e una dovuta documentazione della sindrome. Voglio a tal proposito ricordare una voce “fuori coro”  di una mamma che scrive al medico che le aveva consigliato di abortire: “Sono venuta da te durante un periodo più difficile della mia vita. Ero terrorizzata, ansiosa e nella disperazione totale. Invece di supporto e d’incoraggiamento mi hai suggerito di abortire. Ci hai suggerito di riconsiderare la nostra decisione di portare avanti la gravidanza.  Sono triste per il fatto che ti sbagliavi così tanto nel dire che un bambino con la sindrome di Down potesse abbassare la qualità della nostra vita. E ho il cuore spezzato al pensiero che tu possa dirlo anche oggi, ad un’altra mamma. Ti auguro che tu medico possa vedere la bellezza e l’amore puro in ogni ecografia. Tu possa guardare la prossima mamma che ha nel grembo un bambino Down e ricordarti di me e portele dire: – Il tuo bambino è assolutamente perfetto”.

Rosario Colianni – Pediatra

In alto