Papa: “Il Signore non si stanca di cercarci nei deserti del mondo”
Con la sua risurrezione Gesù Cristo ci ha liberati dalla schiavitù del peccato e della morte e ci ha aperto il passaggio alla vita eterna”. Con la luce della speranza che ha cambiato la storia, il Papa ha scandito, dalla Loggia centrale della Basilica Vaticana, il messaggio prima della benedizione “Urbi et Orbi”. Guardando alle violenze e al male che in “diverse forme” opprimono il cuore dell’uomo ha ribadito che il “Signore non si stanca” di cercarci “nei deserti del mondo”:
E’ portando tutto nella Verità che ha cambiato il volto del mondo che Francesco ha aperto il messaggio “Urbi et Orbi”:
“Oggi, in tutto il mondo, la Chiesa rinnova l’annuncio pieno di meraviglia dei primi discepoli: Gesù è risorto! – E’ veramente risorto, come aveva predetto!”.
Gesù libera dalla schiavitù del peccato
“Con la sua risurrezione – ha detto Francesco – Gesù ci ha liberati dalla schiavitù del peccato e della morte e ci ha aperto il passaggio alla vita eterna”. “Quando ci lasciamo dominare dal peccato – ha proseguito – perdiamo la strada buona e andiamo errando come pecore smarrite”:
“Attraverso i tempi, il Pastore Risorto non si stanca di cercare noi, suoi fratelli smarriti nei deserti del mondo. E con i segni della Passione – le ferite del suo amore misericordioso – ci attira sulla sua via, la via della vita. Anche oggi Egli prende sulle sue spalle tanti nostri fratelli e sorelle oppressi dal male nelle sue diverse forme”.
I labirinti della solitudine
“Il Pastore Risorto – ha detto – va a cercare chi è smarrito nei labirinti della solitudine e dell’emarginazione” attraverso persone che “sanno avvicinarsi” portando “rispetto”, “tenerezza” e quella voce “che richiama all’amicizia con Dio”:
“Si fa carico di quanti sono vittime di antiche e nuove schiavitù: lavori disumani, traffici illeciti, sfruttamento e discriminazione, gravi dipendenze. Si fa carico dei bambini e degli adolescenti che vengono privati della loro spensieratezza per essere sfruttati; e di chi ha il cuore ferito per le violenze che subisce entro le mura della propria casa”.
I migranti
Il Papa non ha dimenticato i migranti ribadendo che Cristo è vicino a quanti “sono costretti a lasciare la propria terra” per le guerre, il terrorismo, le “carestie”, o i “regimi oppressivi”. Ha fatto appello affinché “il Signore Risorto guidi i passi di chi cerca la giustizia e la pace; e doni ai responsabili delle Nazioni il coraggio di evitare il dilagare dei conflitti e di fermare il traffico delle armi”.
Siria, Terra Santa, Medio Oriente, Iraq, Yemen
Poi il cuore è andato alla popolazione siriana, affinché il Risorto sostenga chi si adopera per portare “conforto” e “sollievo” a chi soffre:
“L’amata e martoriata Siria, vittima di una guerra che non cessa di seminare orrore e morte. E’ di ieri l’ultimo ignobile attacco ai profughi in fuga che ha provocato numerosi morti e feriti”.
Il Signore “doni pace a tutto il Medio Oriente – ha sottolineato – a partire dalla Terra Santa, come pure in Iraq e nello Yemen”.
Africa
Quindi ha invocato la vicinanza di Cristo per le popolazioni dell’Africa, ferite da conflitti e carestia, ha citato il Sud Sudan, Sudan, Somalia e Repubblica Democratica del Congo. Poi la preghiera è andata al continente americano.
America Latina
Gesù risorto sostenga gli sforzi di quanti, specialmente in America Latina, si impegnano a garantire il bene comune delle società, talvolta segnate da tensioni politiche e sociali che in alcuni casi sono sfociate in violenza.
Ucraina
Francesco ha auspicato la costruzione di “ponti di dialogo” e la lotta “contro la piaga della corruzione”, quindi ha guardato al conflitto in Ucraina:
“Il Buon Pastore aiuti l’Ucraina, ancora afflitta da un sanguinoso conflitto, a ritrovare concordia e accompagni le iniziative volte ad alleviare i drammi di quanti ne soffrono le conseguenze”.
Giovani Europei
Parlando specialmente della grande mancanza di lavoro per i giovani europei, il Papa ha evidenziato che “Il Signore risorto, che non cessa di colmare il continente” “della sua benedizione” ed ha invocato il dono della speranza, per quanti “attraversano momenti di crisi e difficoltà”.
Decorazioni floreali
Al termine il “ringraziamento speciale” per “le decorazioni floreali” – provenienti dai Paesi Bassi – che hanno adornato il sagrato della Basilica di San Pietro e l’augurio di Buona Pasqua a tutti:
“Possiate sentire ogni giorno la presenza del Signore Risorto, e condividere con gli altri la gioia e la speranza che Lui ci dona”.