Morgantina precisazioni sulla scala collocata lungo la collina est
Dopo alcune polemiche che hanno evidenziato l’ inopportunità di una scala lungo la collina est del celebre sito archeologico, vengono pubblicate alcune considerazioni sulla necessità dell’ intervento.
In merito alla scala collocata lungo la collina est di Morgantina si fanno alcune brevi precisazioni. L’idea della scala è sorta a suo tempo sulla base di diverse considerazioni :
1) Inadeguatezza del percorso “naturale” che oltre ad essere molto impervio e poco sicuro per l’utenza finiva per portare il flusso dei visitatori all’interno dei vari ambienti delle abitazioni con conseguente continuo logorio dei pavimenti in coccio pesto.
2) Esigenza di mettere in sicurezza gli stessi visitatori. Si sono verificati diversi episodi di cadute e qualche anno fa c’è stato anche un caso di frattura di una caviglia. Inoltre nel primo tratto di ascesa (ancora sulla stoa est) vi è un vuoto (scarico idraulico) che è un potenziale pericolo soprattutto per bambini e adolescenti.
3) Maggiore funzionalità del percorso di visita che permette di salire avendo di volta in volta la visione delle abitazioni, della cittadella e dell’Etna con relativi pannelli esplicativi. Il precedente itinerario prevedeva una discesa impervia attraverso le strutture murarie ma questo viene evitato dalla scala che consente una discesa agevole in piena sicurezza, nonché una visione laterale di alcune delle strutture senza interferenze.
4) La presenza di un accesso rapido e sicuro alla collina apre la possibilità concreta (per altro prevista all’interno di altri progetti già inviati in Assessorato) di rendere quest’area visitabile anche di sera o di notte circostanza resa possibile dal fatto che abbiamo da poco istallato (su pali già esistenti) dei nuovi proiettori che illuminano questa parte di sito.
5) In un prossimo progetto è prevista la completa rifunzionalizzazione dell’ex casa di guardia (cosidetta “casa Papola”) dove verranno attivati un piccolo punto di ristoro e i servizi igienici e che saranno facilmente raggiungibili proprio grazie al nuovo percorso. Considerato che soprattutto durante la stagione estiva le temperature sono spesso torride, l’eventuale soccorso fornito dai volontari che sosteranno presso casa Papola sarà molto più rapido grazie al nuovo percorso;
Per quanto riguarda le notizie diffuse in merito a eventuali danneggiamenti a resti di età antica si precisa che i tirafondi della scala sono stati posizionati nel suolo, evitando così di danneggiare la roccia, dopo avere effettuato dei saggi preventivi sotto le direttive dall’archeologo incaricato che ha redatto come sempre il giornale di scavo. A quanto pare sono state diffuse foto con muri imbullonati (non si trattava di foto della scala né di muri di età antica) e altre informazioni non esatte. Nessuna struttura di età antica è stata manomessa o dannaggiata.
Il materiale previsto (orsogrill) è quello comunemente utilizzato nei siti archeologici per passerelle, scalette etc. Lo stesso materiale anzi è da molti anni presente nello stesso sito di Morgantina in altri settori.
Precisato pertanto che non ci sono problemi di tipo prettamente archeologico, riportiamo il problema a quello che è cioè di impatto visivo accentuato magari dalla angolatura con la quale vengono inquadrati i gradini nelle foto che vengono diffuse.
Le coperture e altri elementi comunemente inseriti in siti archeologici per la conservazione dei resti o per permettere una maggiore fruizione costituiscono da anni uno spinoso problema che non sempre è facile risolvere. Quale può essere la migliore soluzione ? il vetro? il carbonio? l’alluminio anodizzato? il pvc-vinile? la pietra?, il legno? Se nei siti archeologici viene di preferenza usato l’orsogrill il motivo è dovuto proprio ad una serie di elementi come la leggerezza visiva, i bassi oneri di manutenzione e la sua resistenza anche al fuoco, pericolo costante in molti siti archeologici che non hanno la disponibilità economica di provvedere ad un continuo taglio dell’erba. Il grigliato inoltre permette anche di vedere attraverso il piano di calpestio.
A questo punto considerato tutto questo, dipende esclusivamente dal progettista prima e dal direttore del lavori poi riuscire a rendere il manufatto il più leggero e meno impattante possibile con una serie di accorgimenti che riguardano la scelta del profilo, il colore delle parti da dipingere: infine sta alla ditta esecutrice effettuare il lavoro in modo conforme a quanto richiesto.
Anche nel caso di un disegno lineare e schematico a volte la realizzazione può essere non del tutto felice, bisogna inoltre tenere presente che la normativa italiana sui lavori pubblici richiede che la ditta esecutrice debba rispondere in tutto e per tutto al direttore dei lavori e non al capo dell’istituzione nella quale l’opera ricade.
Questo elemento è stato percepito come intrusivo ed impattante e certamente è intrusivo così come sono intrusivi tutti i percorsi o le scalette all’interno della Villa del Casale o nelle case a terrazza di Efeso e in numerosissimi siti archeologici Quale pertanto la soluzione ? Interventi che modificano e migliorano un manufatto sono sempre possibili e certamente verranno studiati anche in questo caso nell’ambito dei progetti che abbiamo presentato e che presenteremo.
In merito ad un articolo pubblicato recentemente si precisa che non è vero che il sito chiude nei periodo di maggiore affluenza, non è vero che mancano i cartelli anzi quelli danneggiati sono stati sostituiti.
Certamente è vero che il personale di custodia è numericamente insufficiente e questa circostanza è stata segnalata molte volte al Dipartimento.
A differenza di molti musei siciliani il Museo di Aidone è aperto 7 giorni su 7 con orario continuato.
Le chiusure domenicali sono state limitate al minimo e solo nei momenti di bassa affluenza. Purtroppo il pensionamento di ben 3 custodi negli ultimi due mesi ha comportato dei grossi problemi visto che riduce un numero già insufficente e sarà necessario rivedere gli orari di fruizione.