Cronaca

Le mani del clan mafioso di Pietraperzia sull’Expo: eseguiti 11 arresti

pietraperzia

La DDA di Milano, stamattina ha effettuato 11 arresti per reati tributari, riciclaggio e associazione per delinquere con l’aggravante della finalità mafiosa.

L’inchiesta parte da una indagine sul consorzio di cooperative Dominus Scarl specializzato nell’allestimento di stand, che aveva ricevuto dalla Fiera di Milano, in subappalto, l‘incarico di mettere su alcuni padiglioni, all’expo di Milano 2015.

Il principale indagato è Giuseppe Nastasi, a cui erano intestate le società del consorzio che è stato arrestato insieme al suo collaboratore Liborio Pace e all’avvocato del Foro di Caltanissetta, Danilo Tipo (foto) ex presidente della Camera penale Nissena, che sarebbe indagato solo per riciclaggio e a cui sarebbero stati sequestrati 300mila euro.

tipoL’ipotesi di reato prevede che al clan mafioso di Pietraperzia, nell’Ennese, sarebbero stati versati 413 mila euro in contanti trasportati in Sicilia con un furgone all’interno di una piscina gonfiabile. Le società avrebbero ideato un sistema di fatture false per creare fondi neri. Il denaro sarebbe poi stato riciclato in Sicilia dove alcuni degli indagati avevano legami con la famiglia di Cosa Nostra di Pietraperzia. Il Gico della Guardia di Finanza ha effettuato anche un sequestro preventivo per circa cinque milioni di euro.

L’avvocato Danilo Tipo era stato eletto nel 2014 alla guida della camera penale di Caltanissetta. Tra i tanti processi seguiti c’è anche quello per la strage di Capaci. In passato è stato anche impegnato in politica, come consigliere e assessore al Comune di Caltanissetta.

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