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Festa di S.Rita tra devozione e carità

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In una piazza gremita di fedeli, si sono conclusi a Gela i festeggiamenti in onore di Santa Rita. Un mese intenso per la comunità di Sant’Agostino che, retta da don Lino di Dio, ha organizzato le tradizionali feste di San Giuseppe e di Santa Rita. La celebrazione in Piazza Sant’Agostino è stata presieduta da Mons. Antonino Rivoli, Vicario Generale della Diocesi di Piazza Armerina. A seguire la breve processione e i fuochi d’artificio. “Sappiamo qual’è stato l’atteggiamento di Santa Rita – ha affermato Mons. Rivoli durante l’omelia – di fronte all’uccisione del marito e alla tentazione che i figli avrebbero potuto avere: quella di vendicare il sangue del padre con il sangue degli uccisori. Sì, dobbiamo credere al miracolo della misericordia, come ha fatto Santa Rita, come ci chiede la parola di Dio: “Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male”. Se cerchiamo il “segreto” della vita Santa di Rita lo troviamo nel suo grande amore a Gesù crocifisso, nel silenzio della contemplazione amorosa delle piaghe del suo eterno sposo crocifisso e risorto. Questo è il messaggio che affida oggi la Santa delle cause impossibili, la Santa delle rose: Cristo vuole che noi diveniamo “uno in Lui” fino a divinizzarci e porre in noi la sua dimora rendendo la nostra vita feconda di frutti”. Don Lino ha comunicato che le offerte, raccolte durante la messa solenne, saranno destinate per la restaurazione dell’orfanotrofio “L’Alveare” di Cascia fortemente danneggiato dal terremoto avvenuto nel dicembre scorso e verranno consegnate alla Madre Abbadessa del Monastero di S. Rita a Cascia durante il pellegrinaggio che la comunità di Sant’Agostino farà nel mese di giugno. Le rose donate alla Santa sono state inviate agli anziani ospitate nella casa di cura e alle RSA, ad alcuni ammalati e ai carcerati presenti in città. A conclusione della solenne Celebrazione, Mons. Rivoli ha consegnato a don Lino la bolla papale come Missionario della Misericordia. Già, in occasione del Giubileo della Misericordia, Papa Francesco aveva nominato circa 1000 sacerdoti, scelti da tutto il mondo, con il mandato di predicare e di assolvere i casi riservati alla Sede Apostolica, terminato con la chiusura del Giubileo straordinario. Don Lino, uno tra questi, nell’Anno della Misericordia è stato invitato in varie diocesi d’Italia e della Polonia, Lituania, Spagna, Francia e Repubblica Ceca. Terminato l’Anno Giubilare, Papa Francesco ha chiesto ad alcuni sacerdoti di continuare questo ministero come predicatori e confessori nelle varie città del mondo e fra questi è stato confermato don Lino, uno dei sacerdoti più giovani scelti dal Papa anche alla luce del lavoro svolto nel territorio dalla Piccola Casa della Misericordia.

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