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Enna: sabato pomeriggio in volo gli Elicotteri Georadar per scovare reati ambientali (il video)

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georadarLa tecnologia avanzata messa al servizio di chi combatte la guerra invisibile e quotidiana contro le discariche abusive, ed i rifiuti pericolosi e tossici, fonte di avvelenamento silenzioso ma letale del nostro territorio, ormai una vera e propria emergenza ambientale e sociale. Stiamo parlando di georadar, di magnetometri, di dispositivi multielettrodo e di programmi informatici di elaborazione dati, tutte apparecchiature sofisticate, normalmente usate dai geologi e dagli archeologi e utilizzate, stavolta, per localizzare discariche interrate e per individuare fonti di inquinamento sotterraneo.

Le discariche abusive, lo smaltimento di liquami o di sostanze pericolose, l’interramento di fusti tossici sono una temibile fonte di inquinamento del sottosuolo, delle falde acquifere, dei terreni agricoli ma, soprattutto a distanza di anni, sono di difficile individuazione.

Lo scopo è dare vita ad una vera e propria mappa dell’intero territorio completa di dati sulle attività produttive, sulle proprietà catastali, sulla natura dei suoli, sulla presenza di pozzi. In questo modo, il territorio sarebbe tenuto sotto controllo e gli eventuali nuovi abusi verrebbero identificati in tempi brevi da una “sala operativa”, formata da tecnici e da investigatori di tutte le autorità di polizia.

Queste ricerche sono state avviate anche per il territorio siciliano. E’ infatti partita la “campagna aeromagnetica” con i radar, alla ricerca di eventuali sostanze inquinanti. I dati raccolti permetteranno di capire se le aree “perlustrate” sono interessate da inquinamento dovuto alla presenza di rifiuti radioattivi o comunque pericolosi, illegalmente sotterrati nel suolo.

Ecco spiegato allora perché sabato pomeriggio nei cieli di Enna sono apparsi più elicotteri con una strana appendice: un oggetto dalla forma insolita. L’oggetto, che pendeva dall’elicottero e che ha destato molta curiosità al momento del suo passaggio, altro non era che un magnetometro, dotato di sensori magnetici.

Questi sensori permettono l’identificazione delle masse metalliche sepolte con altissima precisione; è dotato di antenna GPS e di un radar altimetro che permette di registrare l’esatta posizione spaziale di ogni campione rilevato.

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