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Enna: il Sindaco Maurizio Dipietro scrive una lettera aperta ai cittadini

Maurizio_Dipietro

Cari Concittadini, per Vostra libera scelta guido l’amministrazione comunale da quasi un anno all’esito di una competizione elettorale epocale nella quale ha prevalso la Vostra volontà di chiudere con un vecchio sistema di potere ormai logoro ed incapace di affrontare e risolvere i problemi che hanno ridotto la Nostra Città nello stato in cui l’ho ereditata.
La dimensione di uomo pubblico e di rappresentante di tutti Voi (di chi mi ha votato e di chi non mi ha votato) mi impone di chiarire, nei limiti in cui attualmente mi è possibile, la vicenda processuale che ha monopolizzato i media nei giorni scorsi.
Per quel che ho potuto capire, v’è una richiesta di proroga di un’indagine tesa a verificare se io, insieme alla stragrande maggioranza dei componenti dello scorso consiglio comunale, ho, in concorso con gli altri ex consiglieri, commesso il reato di abuso d’ufficio e di falso.
Si tratta, dunque, di un’indagine che dura da due anni, bisognosa di una proroga di altri sei mesi, non di un avviso di garanzia, né di un rinvio a giudizio men che mai di una sentenza di condanna. Solo un indagine con la quale, doverosamente, gli organi inquirenti stanno verificando se l’attività delle commissioni si è svolta correttamente. Dai media sembrerebbe che l’indagine riguardi la contemporanea presenza di un consigliere in più commissioni, verosimilmente per lucrare un gettone di presenza non dovuto. Io non sono mai stato in più commissioni contemporaneamente. Per la verità non sono stato presente sempre neanche nella commissione – la quarta – alla quale appartenevo.
Com’è noto, per essere stato pubblicato dalla stampa, nell’anno di riferimento, il 2014 (ma anche negli altri anni non mi è andata molto meglio), sono stato classificato al trentesimo posto su trenta consiglieri per compensi derivanti dalla partecipazione alle attività consiliari.
In quell’anno ho percepito poco più di 5.000 euro lordi che, al netto delle tasse, mi hanno fruttato un reddito mensile di poco più di 200 euro al mese.
Da Sindaco rinuncio, per mia libera scelta, a 1.000 euro al mese dell’indennità che per legge potrei percepire.
Ad oggi, ho rinunciato a 11.000 euro, a mandato concluso avrò rinunciato a 60.000 euro.
L’ho fatto perché credo che, nei momenti in cui una collettività è in difficoltà, chi la rappresenta deve dare l’esempio.
Non mi pare il profilo psicologico di uno che “rubacchia” un gettone di presenza, pari a poco più di 50 euro lordi, meno di 30 al netto delle tasse.
Ciononostante sono finito, insieme a tante altre persone per bene, nel tritacarne mediatico che, nell’immaginario collettivo, ha sentenziato in via definitiva.
In un Paese democratico tutto ciò non dovrebbe accadere e sono certo che, se è stato violato un diritto alla riservatezza, chi di dovere accerterà eventuali responsabilità.
Sia chiaro, non rivolgo critiche ad alcuno. Gli inquirenti hanno il diritto ed il dovere di fare le indagini ed i giornalisti il diritto ed il dovere di dare le notizie.
E’ il sistema che non funziona se consente la creazione di “mostri” a carico dei quali, poi, non emergerà nulla e la questione sarà liquidata con un trafiletto di poche righe che nessuno leggerà.
Auspico che le indagini si concludano nei tempi più brevi, restituendo l’onore a chi non ha responsabilità alcuna. Non lo chiedo solo per me, che ho messo nel conto l’evenienza di essere sottoposto a prove del genere, lo chiedo anche per Voi che avete il diritto di sapere presto se siete governati da una persona per bene o da un ladro di polli, con tutto il rispetto per i polli !

P.S.: un grazie ai tantissimi tra Voi che in questi due giorni mi avete detto di credere nella mia onestà. E’ un prezioso incoraggiamento ad andare avanti nella strada del cambiamento che stiamo percorrendo assieme.

Maurizio Dipietro Sindaco di Enna

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