Una svolta per la libertà riproduttiva in Italia: ultime notizie

L'IPPF EN è estremamente soddisfatta che questa settimana l'Italia abbia presentato le nuove linee guida sull'aborto medico.

L'IPPF EN è estremamente soddisfatta che questa settimana l'Italia abbia presentato le nuove linee guida sull'aborto medico. Le norme aggiornate saranno un grande passo avanti per la libertà riproduttiva in Italia, che è stata limitata per molti anni dall'incapacità del governo di proteggere l'accesso all'assistenza legale per l'aborto, in particolare consentendo la negazione diffusa e sistematica dell'assistenza da parte di professionisti e istituzioni mediche.

La svolta arriva dopo una campagna decennale degli attivisti italiani pro-choice. Annunciata dal Ministro della Salute Roberto Speranza l'8 agosto, i dettagli della riforma sono stati confermati nelle nuove linee guida pubblicate il 13 agosto. 

Un cambiamento fondamentale è l'eliminazione del requisito, non necessario dal punto di vista medico, di una degenza ospedaliera di 3 giorni per accedere all'aborto medico, che costituiva solo un ostacolo alle cure. In particolare, l'offerta di aborti medici sarà estesa alle cliniche locali, ai centri sanitari pubblici e ai servizi di pianificazione familiare, rendendo questa assistenza sanitaria essenziale più accessibile alle comunità locali e in particolare ai gruppi vulnerabili come i giovani, le donne migranti e quelle con mezzi finanziari limitati. 

Il periodo di tempo in cui una donna o una ragazza può accedere all'aborto medico è stato aumentato da 7 a 9 settimane dall'ultima mestruazione, in linea con le raccomandazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e con la maggior parte degli altri Paesi dell'UE, eliminando così un altro ostacolo arbitrario per chi ha bisogno di cure abortive.

L'aborto medico è stato approvato più di 10 anni fa in Italia, ma ha avuto una diffusione limitata a causa delle precedenti restrizioni. L'opportunità di un cambiamento positivo è ancora più significativa, visti gli ostacoli all'assistenza all'aborto imposti da un sistema che per anni ha rifiutato di proteggere la salute e la dignità delle donne. 

"Questa mossa coraggiosa del governo italiano è una vittoria clamorosa. Fa seguito alle proteste di giugno a Perugia da parte di attivisti indignati per l'ultimo tentativo di minare la salute e la dignità delle donne. Le nuove linee guida dimostrano che i politici hanno finalmente ascoltato le richieste di rendere la salute delle donne una priorità. Crediamo che le nuove norme sosterranno la libertà delle donne di accedere a un'assistenza sanitaria sicura e rispettosa quando ne hanno più bisogno", ha dichiarato Irene Donadio, Senior Advisor di IPPF EN.  

I promotori e i sostenitori dovranno ora concentrare la loro attenzione sul livello regionale, dove si prevede che le forze coercitive in alcune parti del Paese cercheranno di ostacolare la maggiore libertà riproduttiva resa possibile dalle nuove linee guida. Saranno inoltre necessari formazione e finanziamenti per sostenere l'attuazione delle nuove misure. Tuttavia, gli sviluppi di questa settimana vanno oltre la retorica e aprono la strada a un vero cambiamento nella vita delle donne.