Cultura

Conferenza di Eugenio Amaradio su “Enna Città aperta, invasione della Sicilia nel 1943”

Amaradio-Eugenio

 Il primo appuntamento pubblico della Società di Storia Patria di Enna si è avuto il 31 maggio scorso nel salone della Camera di Commercio con un incontro ad alto livello culturale. L’occasione è stata data dalla conferenza sul tema “Enna Città aperta – l’invasione della Sicilia nel 1943”, il cui relatore è stato Eugenio Amaradio, socio fondatore della neonata Società ennese e autore del volume “Ero Balilla, in Sicilia nel 1943”, pubblicato nel 2010. Ai saluti e all’introduzione della presidente Silvana Iannotta, è seguita, da parte del relatore, una puntuale e precisa esposizione dei fatti accaduti in quel periodo bellico. Dopo un prologo volto ad inquadrare gli avvenimenti sul fronte italiano, sul continente europeo, Nord Africa e su quello Russo, Amaradio è entrato nel vivo della conferenza spiegando perché Enna divenne “Città Aperta”. Nella la sua esposizione, vestendo i panni del cronista, ha detto: “Enna fu abbandonata a partire dal 13 luglio ritenendola non più difendibile, pur essendo la sede del Comando delle truppe dell’Asse in Sicilia. Fu ignorata dai bombardieri, che invece si scatenarono su Caltanissetta dove pensavano fosse il comando. Sin dalla notte dello sbarco (10 luglio) la città subì massicce incursioni aeree, che si susseguirono nei giorni 12, 13, 14 e 15 lugli che causarono ben 44 vittime civili”. Ha citato anche due tragici avvenimenti: il primo la strage di soldati italiani precipitati nottetempo, a seguito di un bombardamento, dalla rupe del Macello; il secondo, i circa 60 morti, tutti cittadini di Calascibetta, dilaniati a seguito dello scoppio, da loro provocato, della Polveriera di Contrada Misericordia. “Enna – sottolinea Amaradio – fu abbandonata a sé stessa fino al 20 luglio (ingresso delle truppe americane), mentre la guerra continuava altrove. In città regnò l’anarchia più assoluta. La popolazione, affamata, saccheggiò i magazzini abbandonati dai soldati tedeschi e italiani, alla ricerca di derrate alimentari”. Grande fu la sorpresa del generale Bradley, comandante della XX Divisione USA, che non trovò alcuna resistenza nell’occupare la città, avvenuta in poche ore. Emanò un curioso comunicato in cui diceva: “Ai Saraceni ci vollero 20 anni di assedio per prendere la roccaforte di Enna, ai nostri ragazzi sono bastate cinque ore”. Si narra poi, ha concluso Eugenio Amaradio, che il generale Leese, comandante del XXX Corpo d’Armata, abbia portato al ‘conquistatore’ generale Bradley una cassetta di whisky per brindare con tutti gli ufficiali, per  poi prendere il thè in Prefettura in un servizio dorato con le insegne dei Savoia.  Sono seguiti interessanti interventi, tra gli altri, di Augusto Lucchese, Cettina Rosso, Bruno Maddalena, Attilio Bruno e infine Dario Cardaci, il quale ha annunciato che è stato individuato, con l’aiuto dal personale comunale, l’“Archivio del ventennio” presso alcuni locali, che la Società di Storia Patria si ripromette di recuperare e catalogare per renderlo consultabile. Ha concluso l’incontro la presidente Silvana Iannotta la quale, nel ringraziare gli intervenuti e l’oratore, ha detto che la Società di Storia Patria ennese “nasce per scoprire, valorizzare e diffondere la storia del nostro territorio in tutte le sue forme espressive e che nei mesi a venire vi saranno altre occasioni d’incontri”.

Salvatore Presti

 

 

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