Cronaca

Suore Canossiane: appello al Vescovo perché non vadano via da Enna

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Enna. Ancora una volta la città viene depauperata del suo patrimonio storico, ma più che storico, azzardiamo noi con voluta campanilistica presunzione e a mò di sfida, di un altro dei suoi baluardi religiosi, ovvero il convento delle suore di Maddalena di Canossa, o “Collegio di Maria” o delle Canossiane presente ad Enna dal 1912. Un luogo dal quale migliaia di noi, da bambini siamo passati, e dalle mani amorevoli delle suore sono  stati curati nell’asilo, tutte le mattine. Ricordo ancora madre Giovanna, il cognome non mi sovviene, mi dava sempre le caramelle, già a quei tempi le maestre non commettevano abusi sui bambini, erano gli anni sessanta e la società non era malata e come adesso non si poneva il problema delle videocamere negli asili pubblici. Ma le Canossiane non si sono occupate solo di scuola dell’infanzia, hanno gestito pure classi elementari e hanno ospitato in convitto ragazze della provincia che studiavano ad Enna, hanno fatto anche corsi di taglio e cucito, hanno fatto catechismo. E poi la messa delle 7,30 al mattino, la storica messa delle 7,30, a mia memoria celebrata prima da p. Scarlata, poi da p. De Simone e poi da p. Marotta. Adesso le suore sono talmente poche che non si fa più. Ma a quei tempi c’erano tante suore e molti laici che si recavano a quella messa. Ma le suore ad Enna sono destinate ad andarsene un po’ a causa della carenza di vocazioni, un po’, diciamolo con franchezza, perché ad Enna non ci vuole stare nessuno. E così è stato per le claustrali Carmelitane lo scorso anno  che sono andate via per carenza di vocazioni, ufficialmente perché erano poche, ma in realtà, perché nessuna madre provinciale voleva spostare, vincolandole all’obbedienza, un po’ di suore in questa sperduta landa di montagna, dove abbiamo a malapena un’università che funziona e ce la invidiamo e mormoriamo tra noi stessi.  Il parroco don Filippo Marotta e i parrocchiani si stanno facendo a pezzi per far restare le suore e con esse ciò che rappresentano ma la superiora  provinciale  suor Luisa Merlin, ha risposto alla sua  accorata lettera  che al massimo procrastinerà la dismissione del convento al maggio del 2017 dopodiché ritirerà la Comunità mentre l’immobile che ha un immenso valore storico ed economico resterà di loro proprietà. Ma la Madre Provinciale è pronta a cederlo anche in comodato d’uso oi n affitto  a qualsivoglia ordine religioso che voglia continuare l’opera pedagogica portata avanti dalle Canossiane. Di venderlo o donarlo per adesso non se ne parla. P. Filippo Marotta si è rivolto alle Salesiane, altra realtà importante, le quali sono venute a visionarlo ma dopo aver valutato hanno risposto che non sono disponibili. Chi scrive, si permette di rivolgere un appello al nostro amato Vescovo Mons. Rosario Gisana, affinchè possa fare qualcosa perché questo immenso patrimonio non vada perduto e ricorda che se non si prendono immediati provvedimenti la crisi vocazionale potrebbe riguardare anche un’altra realtà importantissima per gli ennesi, ovvero il Santuario di san Giuseppe dove appena tre sono i religiosi che lo gestiscono, un anziano accolito e due sacerdoti.

Mario Antonio Pagaria

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