Cronaca

Nuova Rete Ospedaliera: tagli, chiusure e proteste dei Sindaci in tutta la provincia

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Avanti tutta, anzi no! Giovedì 8 settembre l’Assessore Regionale per la Salute Baldo Gucciardi (PD) ha presentato ai Direttori Generali delle Aziende sanitarie e ai Sindacati la nuova rete ospedaliera, certo di avere fatto un passo avanti. Invece, tranne il plauso del Ministero, un coro di proteste si leva in tutta la provincia da Nicosia a Piazza Armerina. Gli ospedali di Leonforte e Piazza (foto) restano in vita (accorpati all’Umberto I di Enna) ma vengono privati del pronto soccorso, ovvero perdono la possibilità di gestire le urgenze che sono destinata ad essere trattate solo a Enna, con possibili effetti negativi per la popolazione viste le distanze e le strade (regie trazzere). L’ospedale di Nicosia rientra in una nuova categoria di “ospedale di zona disagiata”, con 20 posti in comune tra medicina e chirurgia solo ambulatoriale ma perderebbe ortopedia, punto nascite, ostetricia; avrebbe un punto di emergenza ma di fatto potrebbe avere gravissime difficoltà a gestire le vere emergenze che dovrebbero essere trasferite a Enna.

I sindaci di Leonforte e Piazza Armerina si sono già mobilitati, e a Palermo molti sono pronti a dare battaglia per evitare che la nuova rete ospedaliera, non ancora approvata, passi così come è stata disegnata; nelle more l’Assessore prende tempo in attesa dei “suggerimenti migliorativi” da parte dei vertici delle Aziende Sanitarie.

Come finirà non è dato sapere! Molti reparti dovranno comunque essere chiusi e non ci potranno essere due divisioni della stessa specialità nello stesso ambito. Il diritto ad una efficiente assistenza sanitaria, sancito dallo costituzione, sarà garantito?

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