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 Banca Monte Paschi di Siena: un’enigma infinito, di Luca Galante

Galante-Luca

Ed ecco l’ultima puntata, la più inverosimile. Falliti gli stress test con i coefficienti tra i più bassi di Europa, i mercati si trovano a valutare una proposta, approvata dal CdA, che sembra fuori dalla realtà per qualsiasi persona di buonsenso.

Punto primo. Il fondo Atlante ricapitalizzato, o Atlante 2, rileverà, sembra anche questa volta con l’intervento di Cassa Depositi e Prestiti e la garanzia dello Stato, le sofferenze di MPS. 10 miliardi che svaniranno per incanto dalle poste negative del bilancio della banca senese (ma pagate al 33% come da bilancio) per atterrare nelle casse di Atlante. Cosa ne farà? Li rivenderà? A chi? Verranno cartolarizzati, ma in che modo? Avremmo forse il diritto di sapere se e in che modo verranno messi sul mercato (quindi venduti) dei crediti che la stessa banca ritiene, essenzialmente, carta straccia? Evidentemente no.

Punto secondo. Verrà stabilito un aumento di capitale da 5 miliardi di euro, e per una banca che ne vale meno di uno è da fantascienza. Due banche di affari, la JP Morgan e Mediobanca, si occuperanno di collocare le azioni sul mercato e garantiranno un prestito ponte (cioé da rimborsare a cose fatte) per assicurare l’operatività dell’istituto di credito fino al completamento della ricapitalizzazione.

Ma mi domando…

Per quale motivo un investitore dovrebbe sottoscrivere azioni di una società in rosso stabile e che hanno perso oltre il 70% del loro valore da inizio anno?

Per quale motivo questo stesso investitore non acquista ora la totalità delle attuali azioni MPS, per poi risanare? Sarebbe certamente più conveniente.

Dove trovano questi distratti investitori le due banche di affari?

Forse in un mondo globalizzato non ha molto senso chiederselo, ma, chi saranno i nuovi padroni di Rocca Salimbeni?

Attenzione alla trasparenza dell’operazione.

Dal punto di vista politico resta un macigno difficilmente giustificabile. Come spieghiamo agli obbligazionisti subordinati di Banca Etruria che hanno perso tutto con la cattiva gestione della loro banca che bisognava applicare la direttiva europea sul bail in, e invece per salvare i conti di MPS e le sue obbligazioni subordinate, circa sei miliardi la maggior parte delle quali in mano ad altre banche, abbiamo scomodato addirittura la BCE? Dal punto di vista tecnico qualcosa si sono inventati (insolvenza, crisi di liquidità…) ma per il cittadino comune, giustamente, le due situazioni si equivalgono. E già circolano in internet i presunti motivi del doppiopesismo…

Luca Galante

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