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Cronache semiserie di un paese triste

Cronache semiserie di un paese triste

L’estate 2020 a Leonforte sta passando fra: pietre storicamente pericolanti piuttosto che culturalmente interessanti, capannelli “sagrali”pur senza sagra, restrizioni, privazioni e accese polemiche fra maggioranza e minoranza. Il sindaco vanta di aver fatto grandi cose e accusa le minoranze di non aver approvato provvedimenti importanti.  Le minoranze dal canto loro  ritengono i provvedimenti poco provvidenziali e vuoti di significato reale e accusano l’amministrazione di agire a forza di  ordinarie ordinanze  irrispettose del consiglio comunale, il tutto all’ombra di un sussurrato dissesto dell’ente. A vivacizzare le calde sere d’estate  restano i racconti di   cronica malasanità, che da preoccupante è diventata straordinaria, nel racconto ufficiale, pur non avendo mutato in nulla il suo contenuto. Si cuntano telefonate a iosa al Cup che è irremovibilmente saldo nel suo incessante tututu…e si ricama sull’uso che si farà delle sedie a rotelle che mancano al terzo piano dell’F/B/C, dove i pazienti da riabilitare devono destreggiarsi fra aree igieniche non adeguate ai loro bisogni e ronzanti alveari. Si dice di un Tac promessa e si spera in una attesa non troppo lunga, magari prima che il modello richiesto passi di moda e si prega la Madonna di non scordarsi del paese. Quest’anno i festeggiamenti in onore della co-Patrona saranno adeguati alle restrizioni sanitarie: le celebrazioni si terranno dal 7 al 23 agosto, le messe saranno contingentate e trasmesse in streaming sulla pagina Facebook: Festa Patronale Maria S.S. Del Carmelo Leonforte perché, scrive sui manifesti padre Carmelo Giunta- fra i primi contagiati leonfortesi- rispettare le regole è segno di civiltà.

La Madonna del Carmelo  è festa grande al paese

Il culto del Carmelo ha inizio con la nascita della città (1610) ad opera dei frati carmelitani scalzi di Assoro, che lo officiavano nel territorio già dal 1420 presso alcune cappelle votive. Nel 1612 Nicolò Placido Branciforti Maniaci, Principe fondatore di Leonforte, fa ingrandire la cappella dei frati destinandola a diventare la Chiesa della Madonna del Carmelo. Ai padri carmelitani si deva anche  la diffusione del culto dell’abitino. La devozione popolare alla Madonna del Carmelo viene ricondotta al miracolo avvenuto del 1624. Era tempo di peste anche allora e anche allora gli untori non mancavano. Si cunta di rivalità fra paeselli e di untori che avrebbero voluto diffondere il morbo a Leonforte con una pietra infetta, immersa nell’acquasantiera della chiesa della Madonna, ma l’acqua si prosciugò e i fedeli furono risparmiati. Si gridò al miracolo e la pietra fu posta all’interno di una gabbia di ferro, sopra il fonte stesso.

Gabriella Grasso

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