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CGIL Enna: sulla morte del povero operaio sarà la Magistratura ad accertare le cause

Worker and the blurred construction against blue sky

Riceviamo:

“Con riferimento alle precisazioni esposte dall’Ing. Pippo Oliveri e dell’avvocato Luca Di Salvo in merito al tragico incidente avvenuto nel cantiere edile di Valguarnera, la Cgil e la Fillea di Enna puntualizzano quanto segue.

Nel comunicato inviato da questa organizzazione sindacale si riportano considerazioni di ordine generali sulle condizioni, ormai invivibili del mondo del lavoro fortemente penalizzato da politiche che lo hanno reso non solo più precario ma anche meno tutelato. Una drammatica situazione che nell’edilizia assume aspetti ancora più tragici.

Nel medesimo comunicato, in merito alla tragedia specifica, si sottolinea, e ci sembra in modo chiaro ed inequivocabile, che sarà la Magistratura ad accertarne cause e responsabilità.

Questa organizzazione sindacale, che non ha mai inteso strumentalizzare la tragedia accaduta né, tantomeno, anticipare giudizio di colpevolezza o di responsabilità, si è semplicemente espressa sulle condizioni lavorative di un settore come l’edilizia che, più di altri, sta subendo i contraccolpi di una politica dei tagli e in cui la sicurezza è diventata una spesa, troppe volte, da evitare.

Così come l’ing. Oliveri descrive le difficoltà dei piccoli imprenditori ( “un operaio che lavora più degli altri, che oltre a lavorare otto e anche dieci ore al giorno, deve pure procurarsi il lavoro, riuscire a farsi pagare dai clienti e poi pagare tutti: i dipendenti, contributi, che nel caso dell’edilizia spesso superano lo stipendio dei lavoratori”) generalizzando una condizione di difficoltà ma anche di legalità e di etica che, purtroppo, però non appartiene in modo universale alla categoria e che, comunque, non ci permettiamo assolutamente di giudicare, allo stesso modo, questa organizzazione sindacale ha denunziato le condizioni  generali di tanti lavoratori del settore.

Due denunzie che meritano uguale rispetto. Che non condannano e non assolvono e che, in modo diverso, affermano che in questo settore si opera una corsa contro il tempo ma anche …..che in questo settore non si opera tutti allo stesso modo.

Un’affermazione che ritroviamo nelle stesse dichiarazioni dell’ing. Oliveri quando asserisce “ecco perché spesso (piccoli imprenditori) preferiscono non lavorare o lavorare in nero”; in quel lavorare in nero ci sono tutte le condizioni di vita degli edili che abbiamo denunziato e in quel “spesso” la portata del fenomeno.

Ci auguriamo che questa chiave di lettura permetta all’impresa, all’ingegnere Oliveri e all’avvocato Di Salvo di cogliere meglio il senso del nostro comunicato. All’ingegnere Oliveri che ci invita in cantiere (noi nei cantieri andiamo ma troppo spesso non riusciamo ad entrare perché ci è proibito) ricambiamo l’invito nella nostra sede: avrà la possibilità di constatare come questa organizzazione sindacale si confronti giornalmente con la disperazione del mondo dell’edilizia e che, soprattutto, non pratichiamo lo sport dell’infierire. Non ci appartengono le accuse che ci vengono rivolte dall’Ing. Oliveri e dall’avv. Di Salvo e proprio perché non ci appartengono abbiamo scelto di non delegare i nostri chiarimenti ai nostri legali.

Nella pratica del rispetto e non dello sciacallaggio, preannunciamo, infine, che non risponderemo ulteriormente, tramite stampa, a nessun altro rilievo relativo al caso.”

Rita Magnano

SEGRETARIO GENERALE CAMERA DEL LAVORO CGIL ENNA

Alfredo Schilirò

SEGRETARIO GENERALE FILLEA CGIL ENNA

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