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Testimoni di Geova: “La libertà di pensiero è un bene di tutti”!

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:
La dichiarazione dei diritti dell’uomo afferma afferma all’articolo 18: «Ogni individuo ha il diritto alla libertà di pensiero, coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare religione o credo, e la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo…» !In qualità di rappresentante stampa dei Testimoni di Geova in Palermo desidero mettervi al corrente di una questione relativa ai Testimoni di Geova in Russia che si sta sviluppando rapidamente e rischia di avere pesanti ripercussioni su tutta la comunità russa. !“E’ vero, noi siamo chiamati in causa direttamente, ma il problema potrebbe coinvolgere presto anche altri. In ballo c’è la salvaguardia dei diritti umani, – afferma Giuseppe Trifirò portavoce dei Testimoni di Geova di Palermo – in ballo c’è la libertà di espressione, soprattutto la libertà di religione, che tra le grandi libertà di pensiero è la più importante.Recentemente l’ufficio del procuratore generale della Federazione Russa ha inviato alla nostra organizzazione in Russia una lettera formale che annuncia la proscrizione del nostro culto, sebbene in Russia ci siano quasi 180.000 Testimoni di Geova. La lettera minaccia lo scioglimento del nostro ente giuridico in Russia a meno che i Testimoni di Geova cessino quelle che il governo definisce attività “estremiste”. Questo ultimatum ha implicazioni molto estese e preoccupanti. Ingiunzioni del genere, infatti, spesso preludono a una escalation di violazioni di diritti umani verso molti altri cittadini e organizzazioni. Lo conferma il fatto che il 20 luglio scorso sia entrata in vigore in Russia una nuova legge che criminalizza qualsiasi individuo o associazione religiosa “diffonda informazioni sulle proprie credenze” senza il permesso del governo. Alcuni considerano questa nuova legge più dannosa per la libertà di espressione e di culto rispetto alle leggi in vigore nell’ex Unione Sovietica. I 1208 cittadini russi che vivono in Sicilia (29 in prov. di Caltanissetta) sono preoccupati per quello che sta succedendo in Russia e per i pericoli a cui questi sviluppi espongono i loro familiari e amici che vivono ancora lì”. !Questo articolo non potrà cambiare nulla di questa assurda situazione che stanno vivendo i nostri fratelli russi ma può, tramite il mezzo della condivisione digitale, servire da tam tam che si diffonde in ogni parte del mondo per scuotere le coscienze e difendere il bene di tutti: La libertà di pensiero.
Giuseppe Trifirò
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